In merito alle ultime vicissitudini, ai risultati del campo e a una serie di gestioni che ci verrebbe da definire perlomeno “fumose”, riteniamo doveroso prendere una posizione ferma.
Noi siamo perfettamente consapevoli del nostro ruolo, che è quello di sostenere i colori a prescindere. Sempre e comunque. Nel merito di questioni tecniche, economiche o amministrative della società non siamo mai entrati e mai lo faremo. A patto che questi fattori mantengano un forte connotato di chiarezza, e che le condizioni siano tali da garantirci un futuro dignitoso. Non importa in quale serie, non importa con quali nomi. Ma importa come le cose vengono e verranno fatte.

È evidente dalle mosse di mercato e dall’atteggiamento di quest’anno in generale che i programmi della società sono improvvisamente cambiati. Da ambiziosi e determinati che erano, si sono fatti prudenti e attendisti. Tipo viviamo alla giornata e vediamo cosa capita, o almeno così vengono percepiti. Ecco, gradiremmo sapere come stanno le cose in realtà.
Noi non siamo fatalisti. Crediamo fermamente che ognuno sia fautore del proprio destino e questa crisi depressiva generalizzata che ci sta affossando dall’inizio del campionato proprio non riusciamo ad accettarla.
In troppe occasioni abbiamo visto la squadra con atteggiamenti passivi. Troppe dichiarazioni sono andate in questo senso. Troppe volte la sensazione di smobilitazione è arrivata a corrodere un ambiente che, giocoforza, appare già fortemente provato da una classifica difficile.
Questa stagione è nata sotto una cattiva stella, lo abbiamo visto tutti. Tra vicende extra calcistiche e infortuni impossibili da prevedere, era necessario buttare il cuore oltre l’ostacolo. Lottare col coltello tra i denti ogni cazzo di minuto, di ogni singola partita. Non sempre è successo, e siamo convinti che in parte sia anche dovuto ad un’espressione rinunciataria che parte dall’alto. Da quella società che tutti noi rispettiamo, cui tutti noi dobbiamo molto per gli autentici miracoli sportivi che ci hanno regalato in questi anni. Ma che gestisce comunque la cosa a noi più cara, la maglia biancoazzurra. Perciò la nostra soglia di attenzione su questo è, e rimane, massima.
Parliamoci chiaro.
I programmi devono essere chiari. Non discussi ma condivisi.
NOI SIAMO QUI PER SUPPORTARVI, NELLE GIOIE E NELLE DIFFICOLTÀ. E PER ACCOMPAGNARVI, NON PER ASSISTERE PASSIVAMENTE A TRIONFI O SFACELI.
La paura di dichiarare con forza gli obbiettivi per dover poi rispondere dei risultati non può e non deve esistere. Ci si prova, con ogni mezzo. E a fine stagione si tirano le somme, vada come vada. Senza paure, senza rimpianti.
Occorre innanzitutto comprendere e sancire una comunione di intenti. Da qui si può ripartire, compattare l’ambiente e abbandonare questo merdoso disfattismo che ci sta mangiando spirito e corpo, come un cancro.
RIALZIAMOCI E RITROVIAMO LA NOSTRA DIGNITÀ, TUTTI QUANTI.

Forza S.P.A.L.!
Avanti Curva Ovest!