Dalla lettura della stampa di questa mattina, che da qualche tempo abbiamo deciso di non pubblicare più integralmente, per districarci tra chi non è capace nemmeno di capire che le notizie non sono assolutamente scritte da noi ma provengono da siti terzi, passando per chi salta fuori reclamando diritti d’autore manco avesse scritto un pezzo da Premio Pulitzer quando in realtà non ha fatto che battere a macchina la velina dettata dalla Questura.

Dalla rassegna stampa, dicevamo, emerge di due DaSpo notificati in Valtellina ad altrettanti ragazzi della zona. Vuoto totale da parte dei quotidiani e dei siti che ne parlano, che non precisano in alcun modo per quale motivo siano state adottate queste misure, lasciando il tutto in un soggettivo nulla interpretativo. A naso, sembrerebbe che i due non avessero compiuto alcun atto di violenza allo stadio, piuttosto qua e là si carpisce che la base legislativa su cui le autorità inquirenti si sono mosse è quella della Legge Mancino, testo a cui si afferisce in caso di reati legati all’odio razziale o altro di più o meno affine.

Praticamente i due sono legati ad un movimento politico di estrema destra, tale “Movimento Nazional-Socialista dei Lavoratori”, senza entrare troppo nel merito del discorso politico in sé, che non ci compete e nemmeno ci interessa. Gli è stato trovato in casa, immaginiamo dopo una perquisizione, visto che non si dice, non lo si capisce e non si intuisce nemmeno con quali accuse specifiche la magistratura lo abbia concesso, diverso materiale di propaganda giudicata antisemita. E non ci avventuriamo nemmeno sulla liceità delle contestazioni di carattere antisemita-antisionista perché non se ne uscirebbe più ed è qualcosa che, a più ampio raggio, la si potrebbe addebitare a chiunque, in tutti gli ambiti ideologici e di qualsiasi colorazione politica, contesta determinati aspetti discutibilissimi del cosiddetto “Stato di Israele”.

Ora, esulando da ogni tipo di considerazione specifica, la cosa a suo modo particolare è che, a quanto pare e/o a quanto non si dice, questi due non sono dunque stati diffidati per reati da stadio, ma si è strumentalizzata la frequentazione della Curva Scirea della Juventus da parte di uno dei due, per punire entrambi con uno provvedimento di altra natura, un provvedimento che non c’entra niente e presta il fianco a future, nonché assurde quanto pericolose, interpretazioni analoghe in tanti altri campi del vivere quotidiano. Se un domani un noto esponente di una qualsiasi tifoseria dovesse violare il codice della strada, per esempio eccedendo in velocità, se magari il contravventore dovesse conoscere questa persona e nutrire nei suoi confronti dei pregiudizi per precedenti e irrisolte diatribe allo stadio, cosa gli vieterebbe di comminargli un Daspo, a questo punto? Tanto sanzione amministrativa per sanzione amministrativa, un Daspo al posto di una multa per eccesso di velocità magari non scandalizzerebbe più nessuno: di volta in volta si è abbassata l’asticella, l’opinione pubblica, l’informazione, la gente comune e le istituzioni hanno sempre benedetto certi spregi in nome del bene supremo che per loro è la sicurezza, così pian piano ogni ulteriore colpo di mano è stato accettato e quasi condiviso. Dipingiamo chiaramente degli scenari limite ed a tratti irreali, ma d’altronde, qualche anno fa chi avrebbe lontanamente immaginato di essere “daspato” per il solo porto di un fumogeno o per essersi recato in trasferta senza una card magnetica in tasca?

Occhio a legittimare o solo chiudere gli occhi di fronte all’uso spropositato della Legge come arma, mezzo di deterrenza piuttosto che di rappresaglia sociale-politica, nemmeno se si colpiscono i disprezzati ultras o quella che personalmente si ritiene la peggiore espressione della peggiore politica, perché un domani tutto questo potrà essere usato contro di voi, come è già puntualmente successo.