Parliamoci chiaro: di un sedicesimo di una Coppa Italia di Serie D, la cui eventuale vittoria finale (dopo ben otto turni andata e ritorno) vale un posto negli ormai dimostratisi inutili play-off di categoria e una “wild card” di partecipazione al primo turno della prossima Coppa Italia maggiore, non importa a nessuno se non ai soliti ultras. Se a questo aggiungiamo la mancanza di punti d’incontro delle società partecipanti su orari più umani per i tifosi (cioè quelli che il calcio lo vogliono vedere dal vivo, su freddi gradoni) allora è ben chiaro che queste gare le si finisce per giocare di fronte a pochi intimi.
Peccato, perché la sfida di oggi allo stadio “Mancini” di Fano, alle 15 di un piovigginoso mercoledì di metà ottobre (per molti ancora, e per fortuna, lavorativo!), vede all’opera due tifoserie che non si incontravano da tempo. Dal lontano 26 Ottobre 1986 per essere precisi, campionato poi conclusosi con la promozione dei veneti, pur giunti alle spalle del Piacenza. Stante le debite proporzioni derivanti da storie, tradizioni e bacini d’utenza completamente distinti, queste rappresentano comunque due ottime tifoserie nell’attuale massima serie dilettantistica. Parliamo dunque di Serie D, categoria in cui si sono improvvisamente ritrovati i biancoscudati dopo l’ultraventennale permanenza tra la massima serie calcistica italiana e la cadetteria (anche se non è mancata una breve parentesi nella Serie C) dove hanno militato fino allo scorso campionato, conclusosi con la retrocessione sul campo e l’ancor peggiore ripartenza dall’inferno del dilettantismo.
Sono una trentina i patavini che giungono con mezzi propri e in abbondante anticipo nella cittadina marchigiana, e che sulle ali dell’entusiasmo per una serie di continue vittorie sul campo (in campionato viaggiano a punteggio pieno) sembrano non accusare affatto il doloroso salto all’indietro di categoria e le numerose diffide che hanno falcidiato il gruppo lo scorso campionato.
Entrati nel proprio settore appendono numerose pezze rappresentanti le loro varie anime, e sfruttando la squadra che si riscalda proprio sotto i loro occhi, caricano i ragazzi per spingerli all’ennesima vittoria e al conseguente passaggio agli ottavi, dove si aspetta la vincente del meno affascinante incontro tra Aurora Seriate e Correggese.
Sul fronte locale i Panthers Fano 1977 cercano, nonostante il numero esiguo (anche loro si attestano attorno alla trentina di unità), di raggrupparsi al centro della gigantesca curva. Appena le squadre entrano in campo, si compattano ed iniziano a cantare a squarciagola, tenendo alte una decina di bandiere ben fatte (quasi tutte di stampo “artigianale”) che gli permettono di dare un discreto colpo d’occhio. Con loro si nota la pezza dei fratelli degli Ultras Jesi.
Con il primo coro gli ospiti “salutano” subito i fanesi a suon di “Fano, Fano, vaff…”, che gli stessi prontamente ricambiano con un paio di cori offensivi (il sottoscritto onestamente ignora i motivi di tale astio dato che anche un incontro di qualche anno fa in autogrill, con i locali di ritorno da Pisa e gli ospiti di ritorno da Lucca, era passato nell’indifferenza reciproca). Di lì seguirà qualche minuto di vicendevoli insulti con i padovani che goliardicamente concludono il botta e risposta con un “Padovano pezzo di m…” e i fanesi che rispondono a tono con “Tornerete in Serie A…!!!”.
A sorpresa, sul campo, i padroni di casa si portano in vantaggio su rigore e questo galvanizzerà ancor più i granata (che nel contempo aumento anche di qualche unità, forse sfruttando qualche ora di permesso dal lavoro). Aumenta anche il tono canoro, con mani alte e ritmate che aiutano a farsi sentire con costanza.
Al contrario il gol subìto demoralizzerà gli ospiti che, nel secondo tempo, si limiteranno a sporadici cori per sostenere gli undici in campo, un paio di cori dialettali e un “Terroni, terroni…” desumo rivolto ai locali. Anche in “compattezza” perderanno qualcosa, risultando più sparpagliati rispetto alle fasi iniziali.
A fine gara i Panthers festeggiano la vittoria di rigore, chiamando gli undici a gran voce sotto la curva e chiedendo massimo impegno fin dalla gara nella lontana Termoli, che li vedrà all’opera tra 4 giorni e per cui stanno organizzando il consueto pullman di gruppo.
Anche gli ospiti ringraziano comunque i loro undici, anche perché sono attesi dal big match di campionato in casa contro il Belluno, appaiato a pieni punti in classifica allo stesso Padova.
Lasciando ora da parte la coppa che tornerà a metà novembre, buon campionato a tutti e complimenti a entrambe le tifoserie, che hanno dimostrato di non avere alcuna intenzione di mollare ed hanno onorato al meglio questo mercoledì pomeriggio.
Davide Manna.