In questa fredda domenica di febbraio mi trovo ad Aprilia per assistere all’incontro di alta classifica del Girone G della Serie D, tra Aprilia ed Ostia Mare, squadre che occupano rispettivamente il quinto e il terzo posto in classifica.

In casa pontina dopo i fasti della Serie C2 sono rimasti in pochi a seguire le sorti della compagine biancoceleste e, oltretutto, gli ultras non espongono pezze in balconata, c’è solo un murales recante la scritta Aprilia 1936 nel loro abituale settore. Durante la partita si notano per lo sventolio di un paio di bandiere, ma nella prima frazione non alzeranno praticamente cori. Nel secondo tempo canteranno qualche coro accompagnandolo con dei battimani, ma il tifo sarà abbastanza discontinuo con diverse pause.

Tutt’altra storia invece gli ospiti che si presentano in una trentina scarsa, di cui la metà ultras. Dopo aver attaccato un paio di pezze alla recinzione cominciano a cantare molti cori accompagnandoli con tanti e discreti battimani e mani alzate. Pur non avendo niente di coreografico tifano continuamente con poche pause facendosi sentire con intensità corale per tutto l’arco della gara, nonostante la partita non si schiodi dallo 0-0. Quando la gara ormai volge al termine, 4 temerari tifosi lidensi, sfidano il freddo e l’umidità cantando e esibendo i petti nudi per una decina di minuti buoni. La partita finisce ed io, dopo aver preso un caffè al bar per riprendermi e scaldarmi un po’, riparto per andare nel capoluogo pontino e assistere alla partita di basket Latina-Treviso.

Marco Gasparri