Dal 24 Aprile 2013 al 17 Maggio 2015: negli ultimi due anni, a chi tifa Audace Cerignola è capitato di tutto. Illusioni, gioia, disperazione, rabbia, speranza. Emozioni contrastate e contrastanti che rendono bene l’idea della passione spasmodica, irrazionale, disordinata ed alle volte folle che lega questa città ed i suoi ultras ai colori gialloblù.

Si è passati in poco tempo dalla speranza di tornare in serie D ed alzare una coppa nazionale, all’illusione di veder riconosciuto dal “palazzo” un diritto che si ritiene ancora oggi leso, alla disperazione di scoprire di non avere più una categoria dove seguire l’amata maglia.

Dal sogno all’incubo in pochi mesi in un mix letale di emozioni disordinate ed irrazionali, proprio come la passione dei tifosi.

Eppure sogno ed incubo una cosa in comune non possono proprio perderla: il momento del risveglio che si chiama rinascita, dopo 12 lunghi ed interminabili mesi senza Audace.

Il primo anno nella storia in cui il prato del Monterisi non vedeva i colori di questa storica squadra, che sembra crollare sempre ad un passo dal traguardo, lasciando la sua città nella disperazione e nella convinzione di non potercela mai fare.

La vecchia Serie C l’hanno raggiunta in tanti negli ultimi 50 anni, mentre Cerignola rimaneva sempre lì a rincorrere sogni, in campo e sugli spalti. Ma la gente da queste parti continua a vivere di calcio, il vecchio calcio di provincia che profuma ancora di cuoio e passione. Nonostante la categoria, domenica la Cerignola Ultras è scesa in strada ed ha raggiunto il Monterisi con un carico di colore e calore quasi si fosse davvero realizzato quel sogno di approdare nella ex Serie C delle grandi e delle blasonate. Una fame di calcio, una fame di successi, una fame di Audace che nonostante tutto non si spegne e che forse, prima o poi, potrà valere e spingere sul serio alla realizzazione di un sogno.

Testo, foto e video di 1984.