Riceviamo e pubblichiamo:

Nel giorno 12 di giugno, giornata di apertura della Coppa del Mondo, ci saranno manifestazioni in tutto il Brasile. Facciamo appello agli attivisti in lotta di tutto il mondo a organizzare manifestazioni in questa stessa data di fronte ai consolati e alle ambasciate brasiliane nei loro rispettivi Paesi.
Noi, lavoratori e lavoratrici, sindacalisti, attivisti studenteschi, dei movimenti popolari e di lotta contro le oppressioni, riuniti nell’Incontro nazionale a San Paolo, Brasile, in questo 22 marzo 2014, ci rivolgiamo ai lavoratori e alle lavoratrici di tutto il mondo per chiedere appoggio alla nostra lotta.
Migliaia di brasiliani sono scesi in piazza nel giugno e nel luglio dello scorso anno per protestare contro le spese assurde che il governo brasiliano ha fatto per organizzare la Coppa del Mondo. Il nostro Paese è carente di servizi pubblici di qualità, spende metà del suo bilancio per pagare interessi sul debito, mentre la sanità, l’istruzione, le cure basilari, i trasporti e gli alloggi mancano per la maggior parte della nostra popolazione. Per questo la popolazione ha deciso di dire basta!
Da allora non c’è un solo giorno in cui non ci siano mobilitazioni e proteste in tutto il Paese.
La realizzazione del mondiale in Brasile ha avuto come beneficiarie le grandi imprese, i costruttori, la Fifa, finanziatori e investitori privati. Sono stati compiuti degli sgomberi forzati di comunità per far spazio ai nuovi e lussuosi stadi. Nel frattempo, almeno nove operai sono morti durante i lavori per la costruzione degli stadi. Il nostro popolo ama il calcio, ma non può più accettare questo stato di cose.
Le nostre mobilitazioni hanno avuto come risposta una repressione molto dura da parte dei governi statali. Ora, il governo federale, diretto dal Partito dei lavoratori (Pt), ha annunciato che varerà una legge che equiparerà i manifestanti a terroristi. Ci sono già casi di arresti, indagini e persecuzioni di attivisti. La criminalizzazione degli attivisti sociali sta aumentando nel nostro Paese.
Ci sono vari indizi di irregolarità finanziarie e corruzione sulle opere della coppa, come nelle relazioni della Fifa con le confederazioni sportive e gli sponsor. Chi protesta riceve come risposta la repressione e persino il carcere. Quelli che trafficano con il denaro pubblico continuano indisturbati.
Chiediamo alle organizzazioni sindacali, popolari e della gioventù di tutto il mondo che inviino mozioni di solidarietà in difesa dei diritti del popolo brasiliano, contro la repressione e la criminalizzazione di attivisti e movimenti.
Durante la Coppa del Mondo ci sarà lotta, in Brasile e in tutto il mondo!