Il mio giro degli stadi e delle squadre berlinesi continua. Dopo le due grandi, cioè l’Hertha e l’Union e, nelle serie minori, il Berliner AK ed il Viktoria Berlin, approfitto di questo week-end nella capitale tedesca per scoprire finalmente la nobile decaduta, cioè il Berliner Fussball Club Dynamo nel suo stadio, lo Sportforum Hohenschönhausen. Avevo già avuto l’occasione di vedere i granata (la terza squadra berlinese in termini di popolarità) in Coppa di Germania, ma non giocava nel suo stadio abituale. Infatti, come è d’obbligo per le partite più importanti della Dynamo, la squadra si è spostata, in quell’occasione, nel più grande impianto Friedrich Ludwig Jahn Sportpark, accanto al Mauerpark, nel quartiere di Prenzlauerberg.

Oggi si disputa una partita di Oberliga, cioè la serie D tedesca, e dunque lo stadio è quello abituale. Ospite di turno la squadra di riserva dell’Hansa Rostock, con il BFC Dynamo primo in classifica che, con ben dodici punti in più sulla seconda, non avrà difficoltà ad andare in serie C2 la prossima stagione. Un incubo per i vari servizi di sicurezza, viste le squadre che ci sono e le partite ad alto rischio che si preannunciano fra pochi mesi. Di fatto, in serie C2, troviamo il Babelsberg (squadra di Potsdam, città distante 30 chilometri dal centro di Berlino), il Carl Zeiss Jena, il Cottbus ma anche le riserve del Hertha Berlino e, soprattutto, la seconda squadra del nemico numero uno: l’Union Berlino. A conti fatti, non è l’Hertha Berlino il vero rivale cittadino per la Dynamo, ma l’Union.

Storicamente l’Hertha era una squadra di Berlino Ovest, mentre l’Union era una squadra dell’ex-Germania dell’Est ma, soprattutto, non era una squadra allineata al regime come la Dynamo. Nella capitale, la Dynamo rappresenta la società più “antipatica”: squadra della Stasi, la famigerata polizia politica della Repubblica Democratica di Germania, ha vinto dieci titoli di fila con l’aiuto di alcuni arbitri ed il trasferimento coatto dei migliori giocatori del Paese. Il suo declino coincise con la caduta del regime, ma la sua fama si è perpetuata tramite una parte dei suoi tifosi: infatti, gli stessi, si erano costruiti la reputazione di essere un “nido di hooligans di estrema destra”. La partita di Coppa (del 30 luglio 2011) fra Dynamo Berlin e Kaiserslautern aveva evidenziato questo fatto con incidenti, alla fine dell’incontro, sulle gradinate.

Decido di partire in anticipo, visto che non conosco il quartiere dove si trova lo stadio della Dynamo, a nord-est dal centro di Berlino. Arrivo abbastanza velocemente allo Sportforum (siamo a Berlino, dove i trasporti pubblici di qualità funzionano quasi sempre, anche se hanno un prezzo elevato), complesso sportivo immenso, voluto dalle autorità dell’ex-regime.

Siamo a fine marzo, ma la primavera è iniziata da un bel po’ nella capitale tedesca. Non è difficile trovare il posto, basta seguire alcune “brutte facce”, ma anche famiglie e ragazze si dirigono verso l’ingresso. I prezzi non sono eccesivi, 10 € per tutti i settori, tranne la gradinata che costa il doppio. Ci sono sconti per i bambini, gli studenti e i disoccupati, ed anche un cioccolato Kinder per i bambini!

Non ho avuto il tempo di mangiare, e penso di trovare qualcosa dentro lo stadio, soprattutto dato l’orario della partita, le ore 14.00 di domenica. Altri tifosi hanno avuto la mia stessa idea. C’è di tutto, dalla classica salsiccia alla minestra, senza dimenticare i bretzel. Il bar dello stadio è grandissimo, i suoi muri esterni sono coperti con gigantografie raffiguranti i momenti di gloria della squadra, che era la migliore del Paese diviso, fino alla caduta del muro. La Dynamo ha vinto dieci scudetti, tra il 1979 e il 1988, ed anche tre Coppe di Germania dell’Est. Accanto alle foto della squadra, c’è un altro tipo d’arte, con una gigantografia che fa vedere gli hooligans della Dynamo accerchiati dalla polizia, rendendo eloquente, nel quadro, che aria tira. Nei bagni del bar, pieni di adesivi degli ultras e degli hooligans locali, ma anche di alcune tifoserie straniere, spicca il biancoceleste dei Laziali. Fuori un vecchietto vende delle spille, dei programmi, delle toppe e altre sciarpe, e sulla bancarella si intravede di nuovo una falsa sciarpa “Ultras Lazio”, con tanto di tricolore e di errore grammaticale. Per finire il mio giro, decido di andare a vedere il “negozio” (uno chalet) della Dynamo, che vende parecchi gadget di qualità coi colori bianco e granata. Un babbo compra una sciarpa per sua la bimba di pochi mesi e, orgoglioso, gliela annoda al suo collo: di padre in… figlia, Dynamo!

Entro finalmente nella gradinata, e lo stadio è davvero brutto, solo in Albania ed in Serbia ho visto campi così vecchi. Sembra di fare un salto indietro nel tempo, altro che calcio moderno. Ci sono i resti di una pista atletica che non è stata utilizzata dalla caduta del muro, come minimo. La capienza è di 12.400 posti e la gradinata è piena.

Non avevo mai visto tante facce brutte in Germania come in questo settore. Spicca la famosa rosa dei venti del marchio favorito dei casual e altre marche di questi ragazzi, ben vestiti ma con maniere decisamente brutte. Di fronte, nei distinti, ci sono gli ultras della Dynamo e l’altro gruppo attivo, la Fraktion H. Non so se “H” sta per hooligans, ma decido di andare a vederli da vicino, durante il primo tempo. Le curve sono quasi vuote, tranne alcune coppie di tifosi isolati e, nel settore ospiti, ci sono una cinquantina di tifosi dell’ Hansa Rostock II, con al seguito tre striscioni, ma non si sentiranno mai durante la partita. La polizia c’è, vicino al settore ospiti, con la tipica divisa antisommossa tedesca che li fa sembrare dei superuomini (è una specie di protezione tipo quella dei giocatori di football americano).

All’ingresso delle squadre sul campo, una sciarpata viene organizzata nel settore di casa, con lo sventolio dei bandieroni biancogranata. Striscioni in onore della BFC Dynamo, dei gruppi o in memoria di chi non c’è più spiccano soprattutto nella curva e nei distinti. Si può notare, su quasi tutti gli striscioni, il vecchio logo della squadra berlinese al quale i tifosi sono rimasti fedeli. Nel 1991, la squadra fu rinomata FC Berlin, per riprendere il suo nome vero nel 1999. Si vede che i tifosi non hanno nessun problema col loro passato, anzi, ne sono orgogliosi.

Il tifo inizia e si fanno sentire i classici cori del repertorio tedesco. Faccio il giro dello stadio e arrivo nei distinti, dove sono in una cinquantina a cantare, ma il numero varia a seconda delle fasi di gioco; esso può coinvolgere una parte dei distinti, che sono tutti in piedi. Come nel resto dello stadio, le facce sono brutte. C’è una concentrazione di hooligans tra le più alte che abbia mai visto, ed anche alcuni skins molto, ma molto vecchio stampo, con bomber verdi. Gli ultras sono molto giovani, come di consueto in Germania, e si fanno notare perché quasi tutti hanno la stessa felpa grigia col cappuccio. Sono una ventina, con un lanciacori che prova a trascinare la tribuna. Accanto ci sono i Fraktion-H, che hanno un look decisamente più hooligans ed anche loro sono alcune decine, ma con un’ età più avanzata. Arriva la fine del primo tempo e due bancarelle sono allestite in cima alla gradinata: gli ultras vendono solo adesivi del loro gruppo o, come i Fraktion-H, adesivi e riviste ultras tedesche. La mania di attaccare adesivi ovunque mi sembra che venga della Germania, e, di fatto, gli stickers si vendono bene. Si possono notare un po’ ovunque, sui pali, sui muri, ma anche in altre zone della città.

Il secondo tempo ricomincia ed il giovane lanciacori della Dynamo continua a spingere le sue “truppe” per sostenere la squadra berlinese, non dimenticando di prendere in giro i tifosi dell’ Hansa. Anche se c’è un sacco di brutta gente attorno a me, noto parecchie ragazze e, parlando con un ragazzo, mi spiega, che non devo credere ai luoghi comuni, perché la Dynamo non è un’oasi per gli estremisti di destra, c’è un sacco di gente che non è politicamente attiva e anche gente di altro colore politico, ma allo stadio quello che conta è solo la Dynamo.

Il BFC Dynamo domina e sul campo non c’è storia; un’altra vittoria conferma la prossima salita della squadra berlinese in Regionalliga. Per motivi di sicurezza, le sue partite interne si sposteranno al Friedrich Ludwig Jahn Sportpark. Un consiglio per gli appassionati degli stadi… e delle strade: alcune partite saranno molto interessanti, l’anno prossimo, da queste parti. Gli “hipster” modaioli di Prenzlauerberg saranno un po’ disturbati…

Sébastien Louis.