Anticipo serale di campionato, si gioca di sabato sera e se proprio la domenica ormai non è più il solo giorno dedicato al calcio, il sabato sera mi membra l’alternativa migliore ed infatti il pubblico non delude.

Le due squadre lottano per obiettivi diametralmente opposti, l’Empoli si deve guardare le spalle dal trittico che è sul fondo della classifica, mentre la Lazio sta conducendo un ottimo campionato con la seria intenzione di conquistare un posto in Europa. La risposta del popolo laziale è di quelle estremamente positive, infatti i due spicchi del settore ospite del Carlo Castellani vengono presi d’assalto, mentre almeno un centinaio di ospiti trovano posto pure in tribuna e nel laterale della stessa.

Non scorre buon sangue tra le due tifoserie e non potrebbe essere altrimenti per una serie di motivi. Questo aspetto viene nuovamente ribadito dagli ospiti che scaldano le ugole nel prepartita, e dopo un paio di cori per la squadra passano ad offendere la controparte che intanto si appresta ad affollare i gradoni.

Poco da segnalare ad inizio partita, le due tifoserie mettono sul piatto della bilancia bandiere e bandieroni, con i laziali che partono decisi con i cori. I lanciacori si sistemano esattamente a cavallo tra i due settori con l’intenzione di coinvolgere tutti i presenti nell’incitamento alla squadra e, almeno in talune occasioni, l’obiettivo viene raggiunto. Se i laziali portano buoni numeri, anche per quanto riguarda l’incitamento non mancano di lasciare il segno, infatti, dopo una buona partenza, riescono a tenere botta e continuare a sostenere la squadra in maniera eccellente. I cori sono continui ed i momenti di silenzio sono ridotti al lumicino, tante sono le bandiere ed i bandieroni sventolati che offrono continuamente un bel tocco di colore. I biancoazzurri spaziano molto nelle tematiche dei cori, se sono ovvi quelli per la squadra, stasera nominano svariate volte i cugini romanisti, ma anche i pescaresi per una rivalità che sembra aver toccato, per i recenti fatti accaduti all’Adriatico, il suo acme. Qualche coro deciso contro la repressione ed immancabile il ricordo di Gabriele Sandri, sia a parole sia con la gigantografia che fa bella mostra tra le varie pezze.

Anche i padroni di casa possono contare su numeri non indifferenti, il loro tifo ricalca quello delle recenti prestazioni: inizio abbastanza soft e man mano che scorre il tempo aumenta anche l’intensità e la qualità del tifo azzurro. Gli empolesi rispondono per le rime ai dirimpettai. Ben presto la diatriba si sposta sul piano politico con i laziali che intonano “Ragazzi di Buda Pest” ed offendono calcando le differenti vedute, dando il via ad un botta e risposta che si esaurisce dopo un paio di minuti.

La Maratona inferiore non fa mancare il proprio apporto vocale, mentre a livello di colore qualche bel bandierone viene fatto sventolare insistentemente. A fianco dei Desperados, questa sera ci sono gli ultras di Montevarchi con tanto di pezza e bandierone a cementare un’amicizia ormai pluridecennale.

Sul terreno di gioco è l’Empoli a passare per primo in vantaggio facendo esultare lo stadio. Esultanza che dura nemmeno un minuto visto che palla al centro ed è la Lazio a pareggiare, completando poi l’opera con il gol della vittoria.

Sul finale di gara nel settore ospite viene organizzata una sciarpata, mentre ai padroni di casa non resta che applaudire una squadra che, pur senza troppe individualità, ha le carte in regola per centrare una salvezza che varrebbe come uno scudetto.

Valerio Poli.