Certe frasi diventano un mantra soprattutto se palesemente false, ma vengono continuamente ripetute tanto che alla fine passano per vere. Fateci caso, ci sono delle notizie che passando di bocca in bocca, vengono prese per vere malgrado nessuno si sia posto il problema di verificare la fonte e la veridicità della stessa. Colpa dei social, colpa dei nostri tempi nei quali ci arrivano una moltitudine di informazioni che difficilmente possiamo verificare ed approfondire, colpa della nostra predisposizione ad interessarci di tutto ed interessarci di niente.

“Riportare le famiglie allo stadio” fra tutte, è una frase che dà quasi sui nervi, ripetuta all’infinito anche da quelle persone che con lo stadio non hanno a che fare ma ormai sentendola in ogni dove, la fanno propria sicuri del fatto che debba essere un progetto di sicura bontà. Eppure scandagliando a fondo, ma nemmeno troppo, i bilanci delle società e le loro prassi operative, possiamo arrivare ad affermare che il pubblico pagante conta poco o niente, perciò famiglie o singoli che siano, non sono assolutamente i benvenuti. Si vuole portare le famiglie allo stadio? Abbassate i prezzi dei biglietti, facilitate l’acquisto e semplificate l’accesso agli impianti. Stop. Non c’è altro da aggiungere e poco altro da inventare, la domanda che ci dobbiamo porre è se andiamo in questa direzione. Risposta negativa, decisamente negativa.

Ma facciamo pure degli esempi: per la partita di andata allo stadio Arena Garibaldi, i biglietti destinati agli ospiti sono stati solamente seicento. Risultato: settore esaurito con la ferma sensazione che se fossero stati messi in vendita più biglietti, il pubblico ospite sarebbe stato più numeroso. Incontro di ritorno allo stadio Carlo Castellani: biglietti in vendita per il settore ospite ben ottocento, risultato biglietti esauriti in venti minuti ed impossibilità di acquistare, per i tifosi pisani, ticket per altri settori.

Tanto per non farsi mancare nulla, nel giorno della partita viene vietata la vendita dei biglietti per ogni tipo di settore. Tutto questo per cosa, con quali arcane motivazioni? Il Gruppo Operativo di Sicurezza (G.O.S) avrebbe motivo di esistere se prendesse decisioni sensate o almeno venissero valutati alcuni parametri essenziali, invece si preferisce valutare sull’onda emotiva della classifica o della posta in palio. Pur essendo un derby non si registrano particolari frizioni tra le due tifoserie, anche nel passato difficilmente le cronache hanno parlato di questa partita in termini negativi, la rivalità c’è ed è palpabile ma resta nei limiti della sportività.

Se Empoli – Pisa poteva essere una partita da sold out e con una cornice di pubblico importante, di fatto viene depotenziata e ridotta ad un normale incontro di serie cadetta. Il pubblico di casa “sente” l’incontro, il mercato di gennaio ha rinforzato la squadra, l’Empoli viene da diversi risultati positivi e la zona play off non è così distante come un mese fa. Poi la partita è sempre un derby con tutto ciò che ne consegue…

L’ambiente è particolarmente carico, nei dintorni dello stadio è un brulicare di persone, infatti la Maratona inferiore risulta esaurita. Desperados obbligatoriamente al proprio posto e ad inizio partita gli ultras azzurri si cimentano in una coreografia semplice ma ottimamente preparata: il risultato è buono e l’effetto non manca, grazie anche a qualche torcia che si accende in maniera clandestina.

Anche il tifo di marca azzurra non è male. Soprattutto nella prima fase della gara la partecipazione è ai massimi livelli e qualche coro risulta particolarmente seguito. A livello estetico, in Maratona sventolano i soliti bandieroni mentre, di tanto in tanto, vengono alla luce anche le bandierine usate per la coreografia.

Bella partecipazione anche nel settore ospite, per l’occasione dei quattro spicchi ne viene aperto solamente uno, perciò i tifosi pisani sono stipati come sardine e se da un lato è comprensibile la scomodità per chi vuol vedere passivamente la gara, dall’altro il colpo d’occhio del settore è decisamente buono, anche perché fin dal prepartita si capisce chiaramente che i bandieroni saranno protagonisti della serata.

Ma la partita, almeno per gli ospiti, è l’occasione per ricordare i fatti del settembre 2016, quando proprio ad Empoli ci furono degli scontri con i tifosi bresciani che portarono a seri provvedimenti. La questione è stata portata avanti dai gruppi della curva, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze ha disposto l’archiviazione del procedimento per i circa sessanta tifosi coinvolti ma malgrado questo, al momento le diffide sono ancora in essere. Solita giustizia all’italiana, soprattutto quando in ballo ci sono gli ultras, notoriamente categoria da affondare senza troppi giri di parole.

Valerio Poli