Chi sottovaluta la partita in questione potrebbe andare incontro ad un evidente errore. Detto che almeno a livello di serie A per numeri, storia ed impatto visivo le due tifoserie si possono considerare estremamente piccole, è altrettanto risaputo come tra questi sodalizi non scorra certo buon sangue, ragion per cui la partita è messa sotto la lente d’ingrandimento sia dai tifosi che dalle forze dell’ordine.
A mio parere, visti i numeri che portano in trasferta gli emiliani, avere dei problemi a gestire l’ordine pubblico ad Empoli mi pare un’esagerazione ma durante Empoli – Chievo son riuscito a carpire il dialogo tra un gruppetto di agenti della Digos tutti su di giri per questa partita. Mi son meravigliato del fatto ma proprio per questo motivo ho cercato di intuirne i discorsi e devo dire che son rimasto stupefatto dalle varie problematiche che mettevano in ballo. Ad ognuno il proprio lavoro, s’intende, ma i numeri di questo pomeriggio mi confermano che con un servizio d’ordine leggero e minimamente preparato, è possibile gestire la situazione senza patemi.
Eppure tra le due tifoserie non son mancati i precedenti che hanno portato, sia da una parte che dall’altra, a qualche diffidato ed anche nell’incontro dell’andata al Mapei Stadium qualcosa non è andato liscio e i due schieramenti sono arrivati al contatto.
In questo pomeriggio la situazione sembra tranquilla, gli ospiti arrivano al Carlo Castellani senza troppi intoppi, attaccano qualche striscione e ad inizio partita propongono una sciarpata. Peccato che sarà l’unica nota di colore: durante la partita regna un silenzio assoluto e va segnalato solo qualche gestaccio verso gli empolesi ed un paio di grida non proprio carine che hanno per destinatari ancora una volta i dirimpettai. Diciamo che mi sarei aspettato qualcosa di più, visto che la presenza c’è stata, tanto vale provare a farsi sentire per di più in un ambiente che tutto sommato ti permette pure di fare la tua parte.
Maratona inferiore invece che si presenta all’appuntamento con buoni numeri, la partita è importante anche sul terreno di gioco e gli ultras azzurri decidono per l’incitamento ad oltranza nonostante gli ultimi mal di pancia che hanno portato a qualche coro di contestazione. Se nella prima frazione la Maratona punta esclusivamente sulla voce, nel secondo tempo si sventolano pure alcuni bandieroni e con il risultato nettamente a proprio favore, anche il tifo prende ulteriore vigore e si trascina senza soste fino al triplice fischio del direttore di gara.
Sul finale di gara dal settore della tifoseria locale parte un timido “Dove sono gli ultras?”, tanto basta per ricevere come risposta la gestualità di rito.
Valerio Poli