Erfurt è una città tedesca di oltre 200 mila abitanti, capitale e centro maggiore della Turingia che calcisticamente è rappresentata dal Rot-Weiss Erfurt. Le radici calcistiche della città risalgono fino al lontano 1895 anche se poi il club con la denominazione attuale è stato fondato nel 1966. A seguito della riunificazione tedesca, come già successo ad altri club di quell’area, ha attraversato periodi di difficoltà che ne hanno determinato un lento declino. Oggi la squadra milita nella quarta divisione tedesca e, nonostante le vicissitudini sportive, continua a riscuotere un discreto seguito.

Per la sesta giornata di campionato affronta, in un derby tutto regionale, gli storici rivali del Carl Zeiss Jena, club di tradizione operaia fondato nel 1903 e che può vantare il raggiungimento della finale della Coppa delle Coppe dell’edizione 1980-1981, quando venne poi sconfitto dalla Dinamo Tbilisi. Lo stadio di casa presenta uno splendido colpo d’occhio: sono presenti oltre 12 mila spettatori, con circa 1500 tifosi ospiti. Numeri stratosferici facendo il parallelo con una nostra quarta divisione.

Il clima derby si respira sin dalle prime luci dell’alba: i padroni di casa infatti si danno appuntamento alla Krämerbrücke, nel centro cittadino, per poi partire in direzione stadio con un corteo fragoroso e rumoroso, in cui si sprecano i botti e che dà comunque il suo da fare alla polizia. I tifosi avversari invece, partiti in treno, arrivano con largo anticipo nella stazione ferroviaria di Erfurt, dove ad attenderli trovano un’imponente dispiegamento di forze dell’ordine che riuscirà ad evitare contatti sia prima del match che dopo il triplice fischio finale, almeno così sembra consultando le cronache successive al giorno della gara.

L’orario di inizio è fissato per le 16, ma già alle 14 lo stadio è pressoché pieno; con gli ospiti da segnalare la presenza dei gemellati della Section Ouest Lausanne (tifosi del Lausanne Hockey Club) e della Schickeria München (Bayern Monaco), mentre con tra le file di casa da registrare la presenza degli olandesi del Groningen.

Quando le squadre entrano in campo, le due tifoserie danno vita a due splendide coreografie. I padroni casa organizzano in realtà un duplice spettacolo: si parte con un copricurva accompagnato da un’enorme striscione «Abbiamo attraversato la valle oscura», a cui fa seguito la seconda parte, composta da un’enorme gigantografia con bandierine biancorosse e la scritta «Ci hanno creduti morti, ma siamo tornati con forze nuove». Gli ospiti rispondono con sciarpe monocolori, alzate e abbassate ripetutamente, che circondano un enorme cuore che anch’esso si alza e si abbassa, con striscione “Batte il cuore di chi lotta”. Il tutto mentre il tamburo simula il battito di un cuore. Per quanto azzardato, l’esito è riuscito e la coreografia complessivamente risulta sicuramente suggestiva.

Sul piano del tifo i ragazzi di Jena riescono ad offrire un sostegno più compatto e continuo, ma è a suo modo una costante in questo tipo di partite, in cui spesso e volentieri è la tifoseria ospite ad offrire di più in termini di tifo, vuoi anche per una maggiore selezione e una maggiore omogeneità ideologica dei presenti. Davvero belli i battimani che coinvolgono l’intero settore, volume dei cori sempre molto alto, tante sbandierate e una bella torciata ad inizio ripresa.

I padroni di casa risultano più discontinui, con qualche pausa durante l’arco dei novanta minuti, per certi versi più attenta alle dinamiche di strada che a quelle di tifo. Però hanno tifato e a tratti anche bene, segnalandosi per il copioso utilizzo di pirotecnica, specie al 70esimo circa, quando inscenano una torciata davvero notevole.

Come ogni derby che si rispetti, non sono mancati nel corso del match cori di scherno tra le opposte fazioni, a cui spesso e volentieri si unisce anche il pubblico cosiddetto normale con cori talvolta protratti anche per dieci minuti. Si sono inoltre mostrati striscioni offensivi reciproci e rinfacciati (esponendolo, s’intende) diverso materiale rubato, tra questo spicca soprattutto lo striscione Brigade Weimar, cittadina posta a metà strada tra i due centri ma storico feudo di tifosi dell’Erfurt dove spesso e volentieri si consumano screzi fra le due tifoserie.

Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, il derby vedeva nettamente favoriti gli ospiti, che nel corso dell’estate hanno investito cifre importanti per ritornare quanto prima in terza divisione. I padroni di casa sono comunque partiti bene in questo inizio di stagione, nonostante il budget inferiore investito e riescono quasi nell’impresa: dopo essere passati in vantaggio, vengono raggiunti al minuto 70 dagli ospiti, con il risultato che non cambierà più nonostante una partita maschia e combattuta fino alla fine, dove tutti e due volevano a tutti i costi vincere ma in fondo nessuno meritava di perdere.