Domenica primo dicembre, al Mancini di Fano va in scena la diciassettesima giornata di campionato. Il Fano di mister Fontana è in caduta libera con ben sette sconfitte consecutive sul groppone e per il mister granata questa è praticamente l’ultima spiaggia. Di fronte c’è la Fermana guidata in panchina da Mauro Antonioli e dal suo vice, nonché fanese ed ex giocatore del Fano Ivan Piccoli.

La Fermana ha voluto offrire il biglietto di questa partita a tutti i tifosi gialloblù che erano presenti nel settore ospiti di Carpi: sono circa 120 i “canarini” accorsi quest’oggi che, dietro la pezza “1920”, offrono un bel colore con diverse bandierine gialloblu e due bandieroni che offrono un bellissimo colpo d’occhio. Il tifo vocale risulta abbastanza continuo per tutta la partita, con qualche intervallo ma sostanzialmente di buona fattura, con un ottimo ritmo da parte del tamburo e una ben fatta sciarpata nel finale da parte di tutto il settore.

Il tifo granata invece si spacca in due, con gli Ultras Fano che decidono di entrare e i Panthers che invece, dopo aver affisso lo striscione “MERITIAMO DI PIÙ” prima della partita, decidono di rimanere fuori. Sicuramente difficile la scelta di disertare quei gradoni, ma quando i risultati sono cosi evidentemente gli stessi, da anni, si può quanto meno capire il retroterra di questa presa di posizione, giunta dopo aver sempre sostenuto la squadra.

A margine di questa gara, purtroppo per i tifosi di casa è arrivata anche l’ottava sconfitta, nonostante il sostegno da parte degli Ultras Fano che non è servito ad instillare impegno e grinta alla propria compagine, tanto che a fine partita anche loro hanno contestato mister e giocatori per quest’ennesima prova incolore.

Finisce uno a zero per la Fermana con rete di Cognini ad inizio ripresa: con soli dieci punti in 17 partite, si può già facilmente prevedere l’esito fallimentare di quest’altra nuova stagione, ma con ancora più di mezzo campionato da giocare, la società granata ha il dovere di correre quanto prima al riparo dapprima cambiando allenatore e poi ricorrendo pesantemente anche al mercato di riparazione per tentare almeno di salvare il salvabile.

Testo di Luca Marchesini.
Foto di Tommaso Giancarli.