Si gioca di sabato pomeriggio, sotto una continua pioggia battente, questa sentita gara tra Fano e Gubbio, un appuntamento ormai consuetudinario per questa Serie C.
Le due squadre non navigano in buone acque, entrambe infangate nei bassifondi della classifica del girone B; gli spalti ne risentono non poco, aggiungendo il clima freddo e la sopracitata pioggia di questo pomeriggio d’inverno. Lontano ricordo il big match del febbraio 2004 allo stadio Mancini, esaurito nonostante freddo e neve, oppure il fantastico play off di Serie C2 del 2010, sempre in uno stadio esaurito!
Inutile ripensare con rammarico al passato, così meglio concentrarci sui 1.000 e poco meno spettatori di oggi, con poco più di un centinaio di ospiti.
Al centro della curva dei locali, come sempre, si posizionano i Panthers 1977 (nati il 30 gennaio del 1977, proprio in settimana hanno celebrato la ricorrenza del 42° anno); provano con costanza, partendo come un motore diesel un po’ a rilento e via via alzando il volume, a portare a quella vittoria che in casa manca ormai da settimane e settimane. Sulla loro destra gli Ultras Fano. Ormai da settimane, il tifo dei due gruppi e ‘autonomo pure nei cori.
Tanti i cori che gli ospiti “dedicano” ai locali e a cui ovviamente gli stessi fanesi rispondono.
Ospiti che giungono a Fano in un pullman e qualche mezzo privato. Sono una cinquantina e ben compatti. Cantano costantemente per tutta la gara e sventolano i vessilli dei Gubbio Supporters. Bello il gesto di esporre uno striscione in ricordo di Leo, tifoso perugino scomparso in questi giorni (la mentalità ultras non conosce colori per certi episodi).
La gara in campo termina con un pareggio che accontenta tutti e nessuno. I rispettivi undici vanno sotto i loro tifosi a prendersi un applauso offerto più per creare morale che per quanto espresso sul terreno di gioco.
Nulla da segnalare per l’ordine pubblico.
Testo di Luca Marchesini.
Foto di Tommaso Giancarli.