Giunti al rush finale di questa stagione, la posta in gioco sta diventando piuttosto rilevante: i padroni di casa sono obbligati a non commettere passi falsi da qui all’ultima partita, al fine di evitare a tutti i costi di disputare i play-out. Sarebbe una vera e propria impresa visto che, dati alla mano, mancano solamente quattro partite da qui alla fine della stagione e la posizione in classifica dei granata non è affatto rassicurante. Fatto sta che a tener vive le speranze del Fano ci pensano Vicenza, Santarcangelo, Gubbio e Teramo che lo precedono quasi attaccate l’una all’altra.

Sul fronte ospite, i neopromossi provenienti da Mestre hanno disputato fino ad ora un campionato degno di nota, nettamente al di sopra delle aspettative iniziali, data la sorprendente posizione in classifica che li colloca in piena zona play-off e reduci oltretutto dalla vittoria esterna di Reggio Emilia di mercoledì, dove gli arancioneri si sono imposti con un clamoroso quattro a zero.

Il clima che si è creato a Fano in questi giorni è piuttosto teso e fomentato dagli ultimi due risultati in cui l’Alma è uscita dal campo con zero punti. Al termine della trasferta di Bolzano, i tifosi del Fano non hanno affatto nascosto il loro dissenso nei confronti della squadra e dell’allenatore, duramente contestati per il mancato impegno da parte dei giocatori, aggravato dalle scelte tecniche del mister ritenute discutibili. Quella di oggi si prospetta perciò una partita da dentro o fuori, in cui il Fano è costretto a inseguire un unico obiettivo: vincere.

Gli ospiti si preparano alla trasferta fanese come meglio possono, vista l’estenuante combinazione che li ha costretti a compiere due impegnative trasferte nel giro di una settimana, arrivando nella Città della Fortuna in 30 unità. Una volta entrati nel settore a loro riservato, gli ultras mestrini si sistemano e riescono, nonostante il seguito non sia numericamente dei migliori, a dare un bel colpo d’occhio, influenzato dalla presenza delle pezze e dello striscione che spiccano nel settore ospiti del Mancini, vuoi soprattutto per i particolari colori sociali che caratterizzano questa squadra. Oltre allo striscione “MESTRE”, vengono appesi i drappi degli “Orange Insanity Mestre”, dei “Mestre Casual Firm”, dei “Fedayn Mestre” e uno più grande che recita “Mestrini al seguito”.

La curva di casa conta sull’appoggio indissolubile dei Panthers Fano 1977 e degli Ultras Fano, che per questa occasione decidono di sistemare il loro striscione più distaccato dai Panthers. Assieme a questi ultimi, ci sono alcuni ragazzi di Vado che sistemano anch’essi la propria pezza, rimarcando ancora una volta il forte gemellaggio che li lega ai padroni di casa.

Prima dell’inizio della gara, agli ingressi dello stadio non è stato fatto passare uno striscione di protesta nei confronti di squadra e società con scritto “Meritiamo di più”, firmato dai Panthers. Uno striscione per nulla offensivo la cui censura colpisce ulteriormente i tifosi, sempre presenti in casa e fuori e spesso ripagati da un calcio in cui business scriteriato e fallimenti societari a ripetizione dovrebbero far aprire gli occhi su quale sia il vero cancro di questo “gioco”.

Tralasciando questo spiacevole inconveniente, purtroppo frequente in una città come Fano, sul piano del tifo la curva di casa fa quel che può, dato che il numero di spettatori presenti è uno dei più bassi dell’intera stagione. Nel primo tempo il sostegno risulta costante, accompagnato dal tamburo e dallo sventolio delle bandiere che danno colore alla curva granata, compattata quasi univocamente al centro dai due gruppi ultras. Bisogna trarre delle conclusioni e ammettere che, da due anni a questa parte (ossia dalla promozione in Serie C), il Fano è sempre stato il fanalino di coda del campionato, senza aver mai avuto la possibilità di festeggiare vittorie importanti (finali play-out escluse), costringendo la tifoseria a dare il massimo con poco a disposizione. Questa è la realtà dei fatti. E a tal merito va riconosciuta una pazienza infinita nei confronti di una dirigenza tutt’altro che lungimirante, oltre a una costanza nell’affrontare anche trasferte lontane in numero sempre dignitoso.

Il Fano riesce ad imporsi per uno a zero e a continuare a sperare in quella che si preannuncia una salvezza “miracolosa”, mentre gli ospiti se ne tornano a casa a mani vuote, senza nulla da recriminare, consapevoli che una sconfitta del genere non cancella comunque quanto di buono è stato fatto fino ad ora, dato il quinto posto in classifica che non ha bisogno di critiche alcune.

Testo di Marco Cini.
Foto di Tommaso Giancarli.