Nono turno di campionato nel gruppo B di serie C che, al Mancini di Fano, offre il derby adriatico tra il Rimini e la locale Alma Juventus. Se i padroni di casa cercano il primo successo interno dopo gli exploit di Salò ed Imola, i Romagnoli devono dimenticare in fretta il tonfo casalingo dell’ultima giornata contro la Virtus Verona, in questa partita che mette in palio importanti punti salvezza.

I 120 tifosi riminesi occupano una parte del settore ospiti con il solo striscione “Collettivo Riminese” che però è di un club e non rappresenta gli ultras che, a seguito dello scioglimento dei Red White Supporters falcidiati lo scorso anno da decine di diffide, hanno optato per un tifo informale e senza sigle.

Seppur il profilo numerico non sia entusiasmante, gli ospiti offrono un tifo costante ed efficace, galvanizzati anche dal rigore parato da Scotti a Barbuti a metà prima frazione. Non manca qualche classico coro di sfottò nei confronti della curva fanese che, a sua volta, sembra aver intrapreso un periodo di ricrescita i cui primi frutti cominciano già a vedersi.

È soprattutto nella ripresa che la curva granata inizia a menare le danze, mentre i riminesi abbassano un po’ il volume con la squadra in dieci uomini a difendersi dall’assedio del Fano. Salvo brevi intervalli, la seconda parte di gara è dominata dai cori di Panthers ed Ultras con la squadra che cerca di sbloccare la partita sotto la propria curva.

Terminerà però 0-0, parecchi rimpianti per i padroni di casa, applauditi comunque e come sempre dagli oltre 1.500 spettatori che hanno affollato il Mancini.

Da segnalare il ritorno ormai definitivo del coro “un giorno all’improvviso” a fine gara, a testimonianza di una curva che sta tornando unita supportata anche alle idee di gioco e calcio che mister Fontana predica ai propri giovani giocatori. Per salvarsi servirà di più, ma la strada sembra davvero e finalmente quella giusta.

Dall’altra parte ovvi applausi per i giocatori biancorossi salutati sotto il settore ospiti, dopo aver conquistato un punto importante in condizioni difficili. Insomma due realtà di una certa tradizione che, in e per contesti diversi, stanno ritrovandosi trascinate da due squadre il cui impegno in campo si riflette e fa da motivazione all’ambiente circostante. La strada è lunga, ma quella imboccata è sicuramente quella giusta.

Tommaso Giancarli