La tredicesima giornata del girone F di Serie D propone un derby molto interessante fra Fano e Sambenedettese che richiama una buona cornice di pubblico, anche se chiaramente restiamo molto distanti dai picchi massimi raggiunti qualche anno fa, quando le due compagini si contendevano la promozione in Serie C e il dato totale era più del doppio di quello odierno, che si attesta intorno ai 1.200 spettatori. Fra questi c’è da segnalare che, nell’ambito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stato concesso l’ingresso gratuito alle tifose accorse al match.

L’inizio della partita è contraddistinto da una coreografia della tifoseria di casa che si presenta con cartoncini granata, coprendo all’incirca metà del loro settore. Fortunatamente, da qualche tempo Panthers e Ultras Fano hanno messo da parte le loro divergenze per compattarsi a sostegno della causa comune, quindi il colpo d’occhio è senza dubbio piacevole, anche se chiaramente restano quei vuoti anti-estetici ai lati ma quelli sono figli delle ristrettezze calcistiche e delle delusioni con cui da anni convivono, e prima di rivederli pieni come ai bei tempi, c’è appunto bisogno che l’Aquila marchigiana torni a spiccare il volo.

I sambenedettesi si presentano in buon numero al “Mancini”, circa 300, e dedicano il loro inizio di gara al ricordo di Massimo Bruni da tutti conosciuto come “Cioffi”, tra i padri fondatori dell’Onda d’Urto e del tifo rossoblu in generale. A lui è dedicata anche la Curva Nord dello stadio Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto, lo stesso che segnò la sua vita nel bene e purtroppo anche nel male, visto che fu proprio cadendo dalla balaustra il 4 maggio 2003, nella gara contro L’Aquila, che conobbe poi la morte. Sopraggiunta in realtà molto tempo dopo, il 22 novembre 2004 dopo che, lottando da ultras e con l’aiuto dei suoi stessi fratelli di Curva, era riuscito a riprendersi parzialmente e avviare un percorso riabilitativo, anche se poi le sue condizioni hanno conosciuto un peggioramento e con esso la fine dei suoi giorni terreni. È invece sempre vivissimo il suo ricordo come dimostra non solo lo striscione sambenedettese, ma anche uno fanese esposto sullo stesso tema, entrambi ampiamente applauditi da tutti i presenti.

Partono forte i sambenedettesi con cori roboanti e che si protraggono molto a lungo, sostenuti da ottimi battimani. Grande impegno anche da parte dei fanesi che seppur più discontinui, in particolar modo dopo il vantaggio trovato dalla loro squadra intorno al trentesimo del primo tempo quando alzano più perentoriamente la voce, chiudono la prima frazione in crescendo, mentre le due squadre concludono invece in pareggio.

Nel secondo tempo il copione resta lo stesso, Samb che viaggiano con un’altra marcia dimostrandosi in definitiva come la miglior tifoseria vista a Fano, i padroni di casa invece cercano di tenere compatti i ranghi e sopperire con generosità, riuscendoci soprattutto in qui momenti in cui la squadra attacca e loro la accompagnano con folate di tifo, che però nei fatti si estinguono a causa delle lacune della squadra che rimedia la seconda sconfitta consecutiva, mentre più in generale è da quattro turni che manca la vittoria.

La gara finisce con un 2 a 1 corsaro della Sambenedettese, applaudita dai suoi tifosi a fine gara anche se la classifica pure per loro non è che sia troppo esaltante, con il primo posto e con esso la promozione diretta alquanto lontani e le ultime speranze riposte nella vittoria dei playoff che però danno al massimo priorità in caso di ripescaggio.

Nulla da riportare in cronaca per quanto riguarda quello che è successo fuori dallo stadio, mentre non sono mancati gli sfottò fra le parti durante l’arco della gara.

Tommaso Giancarli