È mercoledì 8 novembre, turno infrasettimanale. L’Alma Fano incontra il Santarcangelo, in casa dopo circa un mese lontano dal rettangolo verde del “Mancini”. Dopo l’ultimissima esclusione del Modena, il Fano occupa l’ultima posizione in classifica, mentre la squadra romagnola è appena un punto più su, in penultima posizione, per cui questa gara può e deve dare risposte importanti alla tifoseria.

Esonerato Cuttone, fatale per lui la sconfitta di venerdì sera a Reggio, i granata si ritrovano con Oscar Brevi in panchina, a cui fa ironicamente riferimento uno striscione appeso in curva dagli Ultras Fano: “SIAMO BREVI: 3 PUNTI OSCAR”.

Gli spettatori presenti sono circa 1.300, con la solita parte centrale in piedi a cantare. Battimani e bandieroni sventolati creano un bel colpo d’occhio, ma già al decimo minuto, appena sopraggiunti i tifosi ospiti in circa una quarantina, il Fano prende goal ed è una vera doccia fredda. Il pubblico incomincia a fischiare e mugugnare per qualsiasi passaggio errato, il momento è difficile e i giocatori sono mentalmente poco lucidi, ma grazie anche al contributo della tifoseria organizzata che non cede e continua ad incitare, arriva il goal del pareggio.

Gli ospiti, presenti con due vessilli con la scritta “Santarcangelo” e diverse bandierine gialloblu, si fanno notare con battimani ben coordinati dal tamburo e qualche coro. Risultano però molto discontinui, sopratutto dopo il pareggio.

Nell’intervallo qualche sfottò mette un po’ di pepe fra le parti, poi si riparte con la curva granata che riprende nel suo sostegno alla squadra, alla quale chiedono senza mezzi termini la vittoria.

Finisce però in pareggio, tra una marea di fischi mentre la Curva chiama a rapporto i propri giocatori chiedendo loro un maggiore impegno. La contestazione poi si trascinerà fin dietro gli spogliatoi, dove una delegazione di Panthers e Ultras Fano a colloquio con il contestatissimo direttore sportivo Mengatti e qualche giocatore.

Tommaso Giancarli