Altra partita, altro settore ospiti vuoto, questa volta però per un motivo differente. Ero molto curioso di vedere all’opera la tifoseria sorana, ma purtroppo, con tempi molto discutibili, prima venerdì l’Osservatorio ha deciso di rinviare le valutazioni al CASMS per l’individuazione di adeguate misure di rigore, per poi sabato notificare definitivamente il divieto di trasferta e vendita dei tagliandi per Fano-Sora a tutti i residenti in provincia di Frosinone. Solamente in questa giornata più di dieci partite nel campionato dilettantistico si sono giocate a porte parzialmente o totalmente chiuse. I confini della repressione stanno esondando verso un sempre più totale disimpegno nella gestione dell’ordine pubblico. Chiudono le porte e discorso finito!
Le squadre scendono dunque in campo in un assordante silenzio, con i fanesi che espongono uno striscione con scritto “Trasferte libere”, astenendosi dal cantare per i primi dieci minuti come atto concreto di ulteriore solidarietà e protesta.
Nel successivo lasso di tempo, la tifoseria locale non fa mai mancare il supporto ai giocatori, difendendo i propri colori, ma al contempo continuando ad esprimere la propria contrarietà alla società: oltre all’ormai sempre presente “A.A.A. Cercasi Società” appare anche un “Russo Vattene” (attuale presidente del Fano Calcio), entrambi a firma Panthers.
Sulla sfida sugli spalti c’è ben poco da dire, questo è quello a cui piano piano, da numerosi anni, si sta andando incontro, con stadi sempre più vuoti e silenziosi. Riguardo la partita c’è ancora meno da riportare, visto che la contesa sul rettangolo verde finisce con uno 0-0 con poche emozioni. Fra un po’ a furia di proibire tutto il proibibile, la noia di certe partite senza sussulti la guarderanno solo i giocatori in campo.
Alessandro Barbini