Giunti alla fase cruciale del campionato, mentre nei piani più alti della classifica il Padova ha appena conquistato la promozione matematica in Serie B, la sfida salvezza tra le dirette concorrenti converge in un incontro che si preannuncia decisivo per la salvaguardia delle rivali in questione, anche se forse è più allettante il confronto sugli spalti che non sul manto verde, dove verranno confermate le scarse qualità delle contendenti che sanciranno uno scialbo 0 a 0 finale.
L’importanza della partita viene ulteriormente rimarcata da entrambe le tifoserie, che durante la settimana hanno distintamente organizzato l’evento con un certo anticipo, incitando la gente a partecipare in massa all’incontro del Mancini di Fano per spingere le rispettive squadre alla conquista della salvezza.
Come di consueto, in queste circostanze, l’utilizzo della ormai vecchia ma pur sempre efficace carta stampata si rivela un metodo efficace per invogliare la gente e i semplici tifosi a far presenza. A Fano vengono montati alcuni striscioni, firmati dai Panthers Fano, che recitano: “Tutti in curva!”; mentre il gruppo dei Teramo Zezza appende anch’esso degli striscioni rivolti ai propri tifosi: “29-04 Tutti a Fano!”.
Per l’occasione la tifoseria teramana si presenta in grande spolvero ed organizza un vero e proprio esodo: il settore ospiti dello stadio potrà contare infatti sulla presenza di quasi 500 tifosi, i quali si muoveranno alla volta di Fano con pullman e mezzi propri.
Senza dubbio quella di oggi è una partita diversa rispetto alle altre: lo si può comprendere dall’atmosfera che mi circonda una volta entrato, dove l’aria dello stadio, mescolata con quella dell’erba verde del campo, è differente dalle altre volte. Il calore della gente è maggiore, la temperatura primaverile fa aumentare il caldo e vedere gli altri settori dello stadio, ospiti compreso, quasi al completo fa un certo effetto.
Ed ammettiamolo, assistere ad una partita dove la tifoseria ospite giunge in centinaia di unità fa sempre piacere, indipendentemente dalla rivalità storico-sociale che intercorre, poiché fa ribollire maggiormente dentro ognuno dei convenuti quella voglia di cantare, gridare, incitare e dimostrare la propria superiorità di fronte al “nemico” che in altre circostanze, vuoi per l’assenza del tifo o per il divieto di assistere alla trasferta per ordini assurdi legati alla sicurezza, ad esempio, viene a mancare.
Se si parla di Fano e Teramo non si può non citare lo spareggio di Terni datato Giugno 1985. Negli anni ’90 invece Panthers e Devil’s Korps, direttamente o indirettamente, si incontrarono più volte con sfottò e scambi di vedute che contraddistinsero quei momenti, in cui non mancarono “scambi” di bandiere e idee (come in Fano-Torres, verso la fine anni degli anni ’90).
Tornando al presente, dati alla mano, questa volta gli spettatori totali presenti allo stadio sono quasi 2.500, di cui 500 ospiti (i più numerosi visti a Fano in questa stagione). I “1913” sistemano la propria pezza nella balaustra, mentre i “Teramo Zezza” e “Vecchi Diavoli Curva Est” appendono i propri stendardi in prossimità del campo. Viene inoltre attaccato uno striscione che rimarrà appeso per tutta la partita: “Teschione vive”, firmato anche questo dai Teramo Zezza.
I padroni di casa contano invece sull’immancabile presenza dello storico gruppo dei “Panthers Fano 1977” con le relative pezze a sostegno dei diffidati e di chi non c’è più, oltre alla presenza degli “Ultras Fano”.
A prima vista la curva di casa risulta più numerosa rispetto alle scorse partite, segno che il lavoro organizzato per invitare la gente ad andare allo stadio (basti vedere Tribuna e Gradinata praticamente piene) ha dato i suoi frutti.
A partita iniziata assisto a qualche “scambio d’affetto” (si parla di insulti e sfottò per i meno arguti) tra le due fazioni, dopodiché la curva di casa prova in tutti i modi ad incitare e sostenere la squadra a vincere e fare gol, mentre la tifoseria ospite esegue una sciarpata di tutto rispetto, che garantisce un bel colpo d’occhio, canta in modo incessante soprattutto nella ripresa, dove la curva di casa invece accusa un po’ il colpo rispetto ad un ottimo primo tempo in cui aveva tenuto un’elevata intensità poi andata fisiologicamente a scemare.
La partita termina come detto a reti inviolate, rimandando di conseguenza l’appuntamento decisivo per la salvezza alla prossima settimana, allorquando il Fano giocherà a Fermo, mentre il Teramo ospiterà la Reggiana.
Testo di Marco Cini.
Foto di Tommaso Giancarli.