Era il 12 novembre 1995 quando si incontrarono per l’ultima volta Fano e Triestina allo stadio Mancini. In quell’occasione finì in parità, 1-1, nella vecchia Serie C2. Ventidue anni dopo riecco questa sfida, alquanto interessante sia per la salvezza del Fano che per la zona playoff a cui ambiscono gli alabardati.

Veniamo alla partita. Sabato 2 dicembre ore 16.30, non certo un orario che aiuta l’afflusso di pubblico. Gli spettatori sono circa 1.200 di cui una 40ina dalla lontana Trieste. Da segnalare che all’ingresso, durante le operazioni di prefiltraggio, sono state addirittura sequestrate alcune sciarpe fanesi perché ritenute offensive per i cugini pesaresi.

La parte centrale del tifo fanese, dove si nota presenza dei gemellati jesini, si fa notare per il suo calore costante, buon livello di cori a ripetere e battimani; bandieroni sempre sventolati da parte dei Panthers e degli Ultras Fano e al 15esimo del primo tempo, si alza uno striscione per ricordare i diffidati che in quel momento vanno a firmare, con un coro sullo stesso tema per rafforzare il concetto.

Poche pause per il tifo granata grazie anche al fatto che, dopo appena 7 minuti del secondo tempo, Germinale segna un bellissimo goal di tacco che fa esplodere il popolo granata, alimentando l’entusiasmo in una fase in cui stava subentrando un fisiologico calo.

Nel settore ospite i tifosi triestini giungono, come detto, in circa 40 unità raccoltesi dietro le pezze della Curva Furlan e degli altri sottogruppi. Si sentono abbastanza bene per i primi 20-25 minuti, tifando per l’Unione e qualche volta anche contro gli odiati udinesi. Si fanno notare inoltre per una torcia accesa, poi caleranno vistosamente: nel secondo tempo, appostatomi sotto la curva di casa, farò molta fatica a sentirli.

In campo finisce con la vittoria del Fano che mancava dalla prima giornata, con i giocatori che escono tra gli applausi e un incoraggiante “Vi vogliamo così…” del proprio pubblico.

Tommaso Giancarli