Derby numero 100 tra Alma Fano e Vis Pesaro. Le due tifoserie si sono unite nel nome di Christian Zanvettor, giocatore di Bolzano scomparso il 2 novembre del 1999, che giocò sia con la maglia granata che con quella biancorossa. Presenti il papà Tiziano e la compagna di allora Elisa Bertini, che prima del fischio iniziale sono andati sotto le due curve con un mazzo di fiori.

All’ingresso sul terreno di gioco le due squadre sono entrate in campo con la maglietta “Zanve nel cuore”. I giocatori biancorossi hanno anche depositato, davanti ai 550 pesaresi, un mazzo di fiori per Francesco “Cesco” Marchionni, l’ultras morto in mattinata a 31 anni dopo mesi d’agonia.

“Per sempre nel cuore della tua città” è lo striscione che accompagna il fischio d’inizio della partita: tutti con le sciarpe tirate su come avrebbe fatto Cesco, sono tutti per lui i cori dei tifosi vissini.

Si parte e dopo 10 minuti il grande ex Misin (pesarese e approdato all’Alma dopo il fallimento della Vis di 15 anni fa), segna un goal da cineteca, peraltro sotto il settore dei suoi tifosi, con la palla sotto la traversa, dove non può nulla l’incolpevole Viscovo.

Il vantaggio galvanizza gli oltre 500 pesaresi:1898, Vecchia Guardia e Gioventù prendono subito entusiasmo ed aumentano il volume del tifo con tamburo, battimani, tanti cori per Cesco ed un pensiero per i diffidati.

A metà primo tempo i tifosi biancorossi alzano uno striscione: “Oltre la rivalità, grazie per Cesco”, riferito naturalmente ai tifosi granata, che in precedenza hanno raccolto fondi per il tifoso rivale; questo sta a significare che nel mondo ultras ci sono veri sentimenti ed intense emozioni. Davanti a queste disgrazie non esistono colori, ci si unisce ad un dolore che purtroppo familiari, amici e parenti dovranno sopportare per il resto della loro vita.

“Ciao Cesco ultras per sempre” espongono quelli della Gioventù. Non manca anche il ricordo per Stefano Cucchi, seguito da cori contro la celere.

I tifosi granata rispondono con un sold out in tutti i settori. Nonostante la capienza ridotta per via della gradinata non agibile, si registrano 2.900 spettatori e questa è già una vittoria, considerando i numeri passati e la posizione nei bassifondi della classifica in cui da anni si trova la compagine granata.

Coreografia iniziale di gran impatto, con 1.500 sciarpe fatte di cartone verniciate di granata e nero, con un bellissimo striscione in mezzo alla gigantesca curva di casa: “I colori della mia città”. Un bellissimo colpo d’occhio che crea gran entusiasmo in curva. Non mancano certo cori contro i cugini e, soprattutto, per la squadra, ancora a secco di vittorie in casa.

Il popolo granata viene gelato subito dalla prodezza dell‘ex Misin come scritto pocanzi. La curva ne risente per tutto il primo tempo; sebbene cali il volume, il pezzo centrale non demorde e prova a ribattere colpo su colpo ai galvanizzati tifosi pesaresi.I Panthers tirano su uno striscione per Cesco, “Nel cielo ultras a voce alta”, mentre gli Ultras Fano alzano un “RIP Cesco”.

Nella seconda metà di gioco altra coreografia dei tifosi di casa, con palloncini granata e bianchi e uno striscione di cinque metri per due con la scritta “1906”, anno di nascita della gloriosa e mai fallita società granata.La curva di casa, nella seconda metà dell’incontro, aumenta il tono vocale con cori secchi e battimani, cercando di aiutare la squadra a trovare il pareggio. Ma, su un errore del giovanissimo 2002 Giorgini, la Vis trova il 2-0 con Lazzari che ammutolisce tutto il Mancini.

Grande entusiasmo sulla sponda biancorossa che a gran voce festeggia, con i giocatori sotto la curva, una vittoria che mancava a Fano dal 1989.

Finisce 2-0 per la Vis con I biancorossi che, ironicamente, cantano ai cugini fanesi “andate al carnevale”.

Tommaso Giancarli