Al “Vito Curlo” di Fasano si affrontano i padroni di casa ed il Real Acerrana 1926, appaiate a pari punti a metà classifica. Con una vittoria le due formazioni di ritroverebbero a un tiro di schioppo dai play off, superando, seppur momentaneamente, gli obbiettivi di inizio campionato i quali recitavano “tranquilla salvezza”.
L’occasione mi permette di guardare dal vivo i granata, tifoseria che prima d’oggi non mi era capitato di vedere e devo dire che hanno ben impressionato, sostenendo i propri beniamini praticamente per tutta a durata della gara. Pur senza l’ausilio del tamburo, gli ospiti, circa una ventina, risultano ben coordinati sia con la voce che con le mani. Unica nota dolente, ma è solo un mio giudizio, non avere indossato i colori sociali preferendo, come la stragrande maggioranza delle tifoserie attuali, un dress code completamente nero, ma devo ammettere che quella di rispettare la cromaticità della squadra del cuore, è ormai solo una fisima mia e di pochissimi altri.
Ad inizio gara, la dirigenza ospite omaggia quella fasanese con una maschera di Pulcinella, icona della commedia dell’arte campana che vide i suoi natali proprio ad Acerra agli inizi del ‘600.
La curva sud, sullo striscione ALLENTATI FASANO, presenta uno stendardo in ricordo di Claudio Spagnolo, a 30 anni dalla sua scomparsa, ultras genoano accoltellato prima di Genoa-Milan per mano di un tifoso rossonero e ricordato a Marassi in settimana, manifestazione alla quale i fasanesi hanno partecipato su invito della tifoseria rossoblù.
Durante l’arco della gara non mancano striscioni nei confronti dei gemellati della Vultur Rionero e del Nimes, oltre a uno di carattere sociale nei confronti dei lavoratori, scaturito da un tragico evento recente in cui ha perso la vita un padre di tre figli per un tragico incidente a avvenuto in un’importante azienda avicola locale.
La gara ha due sussulti, sul finire del primo tempo e all’inizio della ripresa con le due marcature, una per parte, che fissano il punteggio finale su un pareggio che, tutto sommato, accontenta entrambe le formazioni, anche se ai padroni di casa resta il rammarico per una triplice occasione nei minuti finali che avrebbe consentito di affrontare il derby di Martina, tra sette giorni, con più fieno in cascina e sicurezza nei propri mezzi. Cionostante la “settimana santa” è già cominciata con numerosi cori da parte sia della frangia più calda de tifo fasanese che negli altri settori prima, durante e a fine gara. Resta solo da fare i conti con Osservatorio e soci.
Testo di Catello Onina
Foto di Riccardo Dibiase