Una pioggia incessante come quella di oggi sarebbe stata quasi certamente il preludio ad una sospensione della gara o al rinvio della stessa, ma il rinnovato “Vito Curlo” di Fasano, consegnato poco meno di un anno fa con il terreno sintetico di ultima generazione, tiene botta alla grande. Meglio ancora hanno fatto gli ultras di entrambe le tifoserie, i quali hanno dato prova di un grande senso di appartenenza alla propria città e ai propri colori, ma partiamo dal principio.

La gara tra Fasano e Brindisi non è mai stata banale, tra striscioni, sfottò e cori che rimandano a vecchi scontri, oggi rarificatisi per via della militarizzazione degli stadi (ma non solo), ma che in passato, hanno generato questa rivalità tutt’ora in auge. Principalmente il tutto risale alla stagione ’91/92, quando i Brindisini attraversarono a piedi il tragitto che dalla stazione di Fasano portava allo stadio, distante un paio di chilometri, creando scompiglio tra le vie cittadine e scontrandosi poi nei pressi del “Vito Curlo” con i tifosi di casa. A quei tempi non c’erano cellulari a riprendere o con cui comunicare come oggi, ma il passaparola tra i cittadini fu ugualmente veloce e fece sì che gli animi, già tesi, si surriscaldassero ulteriormente, dando vita a dei corpo a corpo che proseguirono anche a fine gara. Questo è il passato ma è anche un giusto preambolo per contestualizzare i rapporti di oggi tra le due tifoserie.

La questura in settimana aveva fissato al limite di 250 le presenze ospiti, che in definitiva si attesteranno sulle 200 circa. Prova degna di nota a livello canoro la loro, che riescono a mantenere il gruppo ben saldo e compatto, impresa non facile vista la pioggia copiosa scesa per tutta la durata della gara, cosa da cui si evince chiaramente l’assenza della figura del “tifoso occasionale”, anche perché i risultati della squadra, seppur partita con i favori del pronostico ad inizio campionato, tardino ad arrivare.

Nella curva di casa, situazione speculare, pochi ma buoni i presenti, che fanno un quadrato compatto per tutta la durata della gara. Sostegno incessante nell’arco dei novanta minuti, nonostante la sconfitta di sette giorni prima nel derby di Martina, dove la tifoseria locale, vista la limitazione dei 100 biglietti, decise di non presenziare, mantenendo fede all’impegno assunto, già dagli anni scorsi, di non accettare diktat imposti dalle forze dell’ordine in tal senso.

L’arrivo della tifoseria ospite coincide con l’inizio della gara, la stessa si presenta letteralmente con il botto, annunciandosi con una bomba carta tra i fischi di tutto lo stadio. Pronti via ed il Fasano è subito in vantaggio con Di Federico, che fornisce un’ulteriore spinta alla curva sud, nella quale oggi sono ospitati i ragazzi di Perugia, con cui sono legati da un’amicizia ultradecennale. I brindisini non si scoraggiano e spingono la loro squadra alla ricerca del pareggio, che avviene dopo circa un quarto d’ora con l’ovvia e conseguente esplosione di gioia dei suoi supporter.

La gara prosegue con continui ribaltamenti di fronte, sotto una pioggia sempre più copiosa che sembra non bagnare e comunque non scoraggia nessuno dei gruppi organizzati che, bene ribadirlo, seppur non raggiungano numeri importanti, non smettono un secondo di incitare i propri beniamini e contestualmente mandarsi a quel paese a vicenda.

La curva di casa, sempre attenta alle tematiche legate al mondo ultras, chiede a tutti i diffidati d’Italia di tenere duro e invoca trasferte libere, senza limitazioni di sorta per nessuno, che siano in 10, 100 o 1000 al seguito.

Il secondo tempo la pioggia perde leggermente di intensità, ma non i protagonisti sugli spalti, i quali continuano a spingere costantemente sulle loro corde vocali, sperando di portare a casa l’intera posta in palio. Il Fasano ha dalla sua la cabala, visto che le gare in casa di quest’anno hanno portato solo vittorie, mentre il Brindisi si fa forte di un gioco brillante ed interpreti di prim‘ordine che, più volte, vanno vicini a quella segnatura che significherebbe il rilancio in classifica dopo il doppio k.o. di Matera e di domenica scorsa al “Fanuzzi” contro il Barletta.

Quasi in contemporanea alla gara inaugurale del mondiale tra i padroni di casa del Qatar ed i sudamericani dell’Ecuador, gli ALLENTATI FASANO prendono posizione in merito alla kermesse araba, la quale ha lasciato dietro di sé una lunga scia di vittime per la costruzione delle strutture, stadi in primis, costruite sfruttando manovalanza principalmente proveniente da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka, tra il silenzio di F.I.F.A. e mass media. Stessa cappa di silenzio sui diritti negati alle donne e alla comunità Lgbt, tutte cause a cui da sempre i padroni di casa hanno mostrato attenzione e da qui la scelta dello striscione BOICOTTA QATAR 2022.

La squadra di mister Danucci, ex di turno, mette alle corde il Fasano ma nonostante le numerose occasioni da rete, la gara termina uno ad uno, tra gli applausi di tutti i presenti che hanno comunque apprezzato l’impegno messo in campo dai calciatori. I ventidue in campo, attori di un derby carico di pathos enfatizzato dalle condizioni climatiche avverse, in cui hanno dato grande prova di attaccamento ai propri colori, nonostante le ultime gare abbiano avuto un esito inaspettato da ambo le parti, ricambiano gli applausi.

Nel finale, i locali hanno un pensiero speciale per il loro giovane capitano Giorgio Bernardini, il quale in settimana ha subito un infortunio importante e finirà sotto i ferri.

Foto di Riccardo Dibiase
Testo a cura della redazione