Difficile raccontare di una giornata di tifo quando vietano le trasferte alle tifoserie ospiti, penalizzando anche chi, come noi, dovrebbe scrivere di quelle “guerre rituali”, come le chiamava il compianto Valerio Marchi, fatte di tifo cori e striscioni. Peccato che chi dovrebbe vigilare affinché tutto resti nel campo del simbolico, così come accaduto per decenni quando il tifo e le rivalità raggiungevano il loro apice, decide di amputare una parte (secondo loro) “malata” e curarla in questo modo brutale.
Non fa eccezione la gara odierna tra Fasano e Casarano, con gli ospiti, guidati in panchina dal fasanese Laterza, favoriti ad inizio stagione assieme a Fidelis Andria e Nocerina, ma che in quest’occasione non potranno avvalersi del sostegno dei tifosi al loro seguito.
La gara in campo conosce il suo massimo splendore nel primo tempo con la rete del vantaggio dei biancoazzurri con Vincenzo Corvino, tornato a Fasano dopo due anni, seguito dal pareggio quasi istantaneo di bomber Saraniti.
Nel mentre la tifoseria di casa, oltre al solito costante sostegno, espone striscioni in favore degli ultras, del popolo palestinese e per un amico degli INGRIFATI Perugia, mentre alcuni spettatori terzi, presenti in curva, espongono uno striscione contro l’abbandono degli animali.
Quasi a fine gara un goal fantasma non convalidato a Perez del Casarano, con la palla che aveva superato abbondantemente la linea, genera numerose polemiche portando all’espulsione proprio di mister Laterza e a fine gara di un dirigente ospite; di contro, in padroni di casa recriminano un fuorigioco avversario, proprio sulla marcatura che avrebbe dato i tre punti alle serpi. Paradossalmente nella gara odierna le più grandi emozioni le ha offerta l’assenza del VAR.
Testo di Catello Onina
Foto di Riccardo Dibiase









