Fasano-Foggia, quarti di finale di Coppa di Serie D. Si gioca di mercoledì pomeriggio, alle ore 14:30. In una giornata e in un orario fastidiosissimi per tutti. Nonostante ciò sono circa 1.200 gli spettatori, numeri importanti considerando le circostanze e in virtù del nutrito gruppo di ultras che è giunto da Foggia. Da notare che la precedente partita di settembre fra le due compagini fu vietata ai sostenitori ospiti, mentre quest’oggi sono 200 i biglietti messi a disposizione.

Ci si gioca il passaggio alle semifinali e goliardicamente, la Curva Sud di casa espone lo striscione: “Questa coppa non conta un cazzo! Vinciamola”. La Sud appare piena e compatta nella parte centrale, più di quanto visto nelle partite casalinghe di campionato, e questo giova alla qualità del tifo che si mantiene su buoni livelli per tutti i 90 minuti e oltre. Belle manate, tanti i cori continuati e ritmati dai classici tamburi. Da segnalare infine uno striscione sul caso Fanesi, ultras sambenedettese finito in coma il 5 novembre del 2017 al termine della trasferta a Vicenza.

La nutrita rappresentanza foggiana si presenta come una macchia nera che, nel settore ospiti, crea un impatto visivo non indifferente. Un centinaio circa dal punto di vista numerico, mentre qualitativamente sono autori di belle manate e cori secchi. Nessuno striscione o altro segno distintivo al seguito, ma solo un tamburo per dare corpo ai cori, con cui si fanno sentire spesso e volentieri, nonostante una Sud in grande forma.

La gara è interminabile e si protrae fino ai rigori laddove il Foggia e i suoi ultras devono salutare la competizione, mentre grandissima festa per il pubblico fasanese che, alla fine della lotteria dei rigori, festeggia con i propri giocatori sotto la curva.

Massimo D’Innocenzi