I padroni di casa reduci dal pareggio esterno a Cava de’ Tirreni che ha permesso loro di guadagnare il primo posto (seppur in coabitazione con il Casarano), hanno la possibilità di incrementare il proprio vantaggio, visto che le dirette concorrenti, o per meglio dire le favorite della vigilia alla vittoria finale, sono impegnate tutte in trasferta.

La vetta della classifica, seppur inaspettata, non può che far piacere alla società biancazzurra ed alla propria tifoseria. Anche perché, ogni anno, la squadra viene rifondata pescando perlopiù calciatori provenienti da categoria dilettantistiche regionali, o nella migliore delle ipotesi dal Campionato Nazionale Dilettanti. La vittoria per quattro anni consecutivi nella classifica “Giovani D valore”, premio riservato alla società che schiera il più alto numero di “under”, aiuta a meglio comprendere l’oculatezza e la programmazione di questa compagine, rimasta sempre competitiva in questi anni, senza svenarsi per acquistare campioni, o presunti tali, i quali il più delle volte servono solo a svuotare le casse delle società dilettantistiche che non aiutare la loro ascesa.

Al “Vito Curlo” oggi è di scena il Gravina, squadra che naviga nei bassifondi della classifica, ma che comunque fa della difesa il suo punto di forza, essendo tra le meno battute del girone H. Al seguito dei gialloblu, dopo lo scioglimento dei tutti i gruppi organizzati, ci sono addetti ai lavori, parenti ed un manipolo di ragazzi dietro ad una pezza, i quali lanceranno qualche coro sporadico, sventolando una bandiera per tutta la durata della gara.

La curva di casa, guidata come sempre dagli ALLENTATI FASANO, si raggruppa, così come accade da inizio stagione, dietro lo striscione AVANTI ULTRAS, monito a non mollare che si amplifica ulteriormente in numerosi cori a sostegno del proprio gruppo e dei propri diffidati.

Le squadre in campo vengono accolte dalle giovanili del Fasano facenti parte della categoria esordienti, i quali daranno saggio, nell’ intervallo, delle loro doti tecniche.

Pronti via ed il Fasano passa subito in vantaggio con Calabria, classe 2003, il quale incanala in discesa la contesa e manda in visibilio il pubblico di casa, che continua incessantemente a sostenere la squadra, questa volta, a dispetto di altre domeniche, con la partecipazione continua e rumorosa della tribuna. La Curva Sud dà sfoggio delle proprie doti canore con cori continui e numerosi battimani, ma non disdegnando un pensiero alla gente di Catanzaro, colpita in settimana da una tragedia che ha gettato nello sconforto la città, ragion per cui la curva “Massimo Capraro” si è astenuta dal tifo nella gara di qualche giorno prima contro la Juve Stabia.

Tra l’applauso di tutto lo stadio, la gara procede regalando numerosi occasioni ai padroni di casa i quali, poco prima della fine del primo tempo, trovano il raddoppio con capitan Corvino, abile a sfruttare sotto porta un’incursione dalla destra. A questo punto i decibel della curva di casa si fanno sempre più travolgenti, prima che il direttore di gara mandi tutti negli spogliatoi.

Il secondo tempo continua con il Fasano arrembante alla ricerca della terza rete ed il Gravina rintanato nella propria metà campo, cercando di rintuzzare i colpi. Nel frattempo vanno segnalati cori contro i rivali di sempre di Martina, ai quali sarà fatta visita tra poco meno di un mese, restrizioni permettendo.

La girandola di sostituzioni non cambia l’esito della gara, anzi il risultato viene rimpinguato dal neo entrato Forbes, che scrive sostanzialmente la parola “fine” all’incontro, anche se saranno almeno altre due le nitide palle goal a favore del Fasano, la cui formazione al triplice fischio conta ben cinque under in campo.

Il fischio finale permette alla squadra biancazzurra di raccogliere il giusto tributo, dapprima sotto la Curva Sud che espone lo striscione “CUORE GRINTA E DEDIZIONE, CONTINUA COSÌ MAGICO SQUADRONE”, per poi proseguire per tutto lo stadio che, visti i concomitanti risultati degli altri campi e la vetta della classifica in solitaria, canta all’unisono: “La capolista se ne va!”

Foto di Riccardo Dibiase
Testo a cura della redazione