Prosegue il calendario estivo fitto di appuntamenti interessanti, come in questa prima domenica di settembre in cui, per il secondo turno di Coppa Italia di serie D, la nostra attenzione ricade sullo stadio Vito Curlo di Fasano, dove i padroni di casa ospitano il Matera. Fischio d’inizio fissato alle 17.30 in una tipica domenica estiva calda e soleggiata più indicata per una giornata al mare piuttosto che ad una partita di calcio, dove nonostante tutto la risposta del pubblico è positiva e il colpo d’occhio fornito dagli spalti abbastanza suggestivo.
Appena guadagnato il terreno di gioco l’attenzione maggiore è rivolta verso il settore ospite, che nei giorni precedenti alla sfida aveva fatto registrare la vendita di circa 300 tagliandi. Numeri non di poco conto trattandosi di una partita di Coppa Italia di serie D, competizione che spesso offre una scarsa attrattiva rispetto al campionato, tanto da parte dei tifosi quanto dalle società, ma per fortuna oggi non è così.
Appena arrivati nel loro spicchio, l’ingresso dei materani è scandito da diversi cori per la libertà degli ultras, dopo di che tutti rigorosamente a torso nudo, si compattano centralmente nel loro spazio pertinenza. L’impatto scenico è indubbiamente d’effetto, offrendo una grande novità per questa stagione: dopo gli ultimi anni vissuti in anonimato, seguendo in lungo e in largo le sorti della squadra senza identificarsi dietro nessuna sigla, l’assetto estetico degli ultras materani, a partire da questo campionato, cambia radicalmente con l’esposizione dello striscione “Curva Sud Matera” (oltre al drappo “Diffidati”), che raccoglie per intero il movimento ultras materano. Il loro tifo è di pregevole fattura, costituito da manate, cori a ripetere e cori prolungati, accompagnati da un tamburo non troppo invadente, per un sostegno davvero continuo e con poche pause fino alla fine della partita. Non mancano degli striscioni per accogliere la nascita di piccoli ultras del domani, ma anche per salutare chi purtroppo ci ha lasciato prematuramente con i colori del Matera nel cuore.
I padroni di casa quest’oggi sono assembrati dietro gli striscioni “Liberi di essere ultras” e “Avanti Fasano”. Le presenze in Curva Sud si concentrano soprattutto nella parte centrale, non variando la classica impronta tradizionalista che li ha sempre contraddistinti durante le partite casalinghe. Manate belle, cori a ripetere e tantissimi altri più prolungati accompagnati e ritmati dal suono costante del tamburo. Bandieroni sempre al vento, che assieme all’accensione di alcune torce daranno colore al settore durante l’arco dei novanta minuti. Davvero molto positiva la loro prestazione, non smettono mai di far sentire la propria voce, realizzando una bella sciarpata anche con il risultato ormai compromesso. Se c’è un qualcosa che mi ha sempre colpito dei fasanesi nel corso di tutti questi anni, è la coerenza con la quale portano avanti le loro istanze, a difesa delle proprie ideologie. L’aggregazione, il confronto, la condivisione delle esperienze è una delle forme migliori di crescita, lo hanno dimostrato gli “Allentati” nei loro 36 anni di storia. Il modo di fare calcio è radicalmente cambiato, è un pallone sempre più malato, troppo spesso truccato e sempre più lontano dalle vecchie maniere e dai quei vecchi canoni a cui erano affezionati gli ultras. Non importa se in tanti o in pochi, la categoria o l’andamento in campionato, non perdere la dignità è quello che conta sopra ogni cosa e viene ribadito anche quest’oggi con un inequivocabile striscione: “Questa curva lo ha già dimostrato, meglio una retrocessione che un calcio truccato”, in riferimento soprattutto agli ultimi scenari relativi ad alcuni cambiamenti nell’assetto societario che non sono stati del tutto graditi. Proprio per questo il progetto di azionariato popolare “Il Fasano siamo noi” da loro avviato, dopo ben nove anni ha deciso di ritirare il proprio appoggio interno alla società, con buona pace di chi ci aveva creduto dedicandoci tempo e passione, e con l’auspicio di non doversi mai ritrovare a ricominciare raccogliendo i cocci come dopo quel tragico Acicatena-Fasano della stagione 2005/2006.
A fine partita animi differenti sotto i rispettivi settori. I calciatori del Matera rientrano negli spogliatoi tra gli applausi dei propri sostenitori; quelli del Fasano, invece, chiamati a dimostrare più impegno già a partire da domenica prossima nella prima partita di campionato.
C.O.