Al “Vito Curlo” di Fasano la compagine di casa affronta il Nardò, in una gara storicamente molto spesso ricca di reti ed emozioni in campo e ancor più sugli spalti, dove le rispettive tifoserie sono divise da vecchie rivalità e gemellaggi degli uni mal digeriti dagli altri. Storico in tal senso quello che lega i neretini ai martinesi, arcirivali dei padroni di casa, ragion per cui e per l’ennesima volta, questa gara vede la limitazione di acquisto per gli ospiti ad 80 biglietti.
Ovviamente, vista la stagione che li vede favoriti già dai nastri di partenza, fin qui confermata anche dai risultati, porta a polverizzare in pochissimo tempo tutta la scorta di tagliandi a disposizione.
Mister Nicola Ragno, vincitore degli ultimi due play off del girone H rispettivamente con Francavilla in Sinni e Nardò l’anno scorso, è stato confermato alla guida di un’autentica corazzata con l’obbiettivo di raggiungere la serie C. E se il girone H si è sempre dimostrato un girone di ferro, altrettanto le sue squadre hanno sempre dimostrato di cavarsela a dir poco egregiamente. Il Fasano invece, dopo un inizio scoppiettante, ha l’obbligo di invertire il trend negativo dell’ultimo periodo per tentare di ripetere gli ottimi risultati del recente passato, in cui ha sempre rivestito il ruolo di outsider, partito per salvarsi e ritrovatosi a far da guastatore nei piani alti.
L’ingresso degli avversari nel settore ospiti è accolto da una bordata di fischi da parte di tutto lo stadio, che gli stessi ricambiano con cori offensivi. La gara sul rettangolo verde invece ha inizio con i granata salentini che tengono costantemente in mano il pallino del gioco, sostenuti costantemente dai propri tifosi uniti in un unico quadrato, ma divisi dai colori: il gruppo “TABULA RASA” (completamente neri sulla destra) e i “NERETINI” (granata sulla sinistra).
Nel frattempo, mentre la pioggia scende copiosamente, i fasanesi espongono uno striscione in sostegno alla Palestina, coerentemente a quanto portato avanti, come gruppo in questi più di trent’anni di attivismo.
In due minuti il Nardò raggiunge un doppio vantaggio, che ringalluzzisce i propri tifosi, ma non scoraggia chi al momento soccombe, che non fa mancare il proprio sostegno, convinti che i conti si fanno sempre a fine gara, anche se si arriva a fine primo tempo senza che il risultato cambi.
La ripresa comincia quasi subito con il goal del fasanese doc Francesco Losavio che dimezza lo svantaggio, e subito dopo viene annullato il pareggio direttamente sul calcio d’angolo, tra le vibranti proteste dei tifosi di casa. Tutto ciò mentre il tifo incessante di ambo le parti prosegue, alimentato da una gara con continui capovolgimenti di fronte.
I fasanesi espongono anche uno striscione a sostegno del maestro Vincenzo Deluci, promotore dell’associazione “Accordiabili” in favore della quale è stata attivata anche una raccolta fondi per fare musica oltre la disabilità. La fiera dello striscione prosegue con un messaggio in ricordo di Michele “U Black”, ultras del Manfredonia del quale in questi giorni ricorre l’undicesimo anniversario della scomparsa. Ultimo ma non ultimo quello a favore delle donne vittime di violenze, spesso terminate con tragedie irreversibili come gli ultimi casi di cronaca ci hanno raccontato.
Gli ultimi minuti di gara servono al Nardò per allungare sul 3- 1 ed a poco serve la rete finale di Ignazio Battista, miglior marcatore stagionale della compagine biancoazzurra che fissa il risultato sul 2 a 3 con cui poi si concluderà.
A fine gara i calciatori ospiti vengono salutati calorosamente dai tifosi al seguito i quali, mai come quest’anno, intravedono la possibilità di tornare nel professionismo dopo più di venti anni, mentre gli atleti fasanesi si leccano le ferite in un confronto con la propria tifoseria, con la quale ci si interroga sui motivi dell’involuzione dalla quale è necessario più che mai trovare sbocco.
Catello Onina