Volente o nolente, se entri uno stadio di domenica e tifi per una squadra, scegli di gioire o di soffrire. Puoi uscire vincente e festoso, puoi uscire triste e arrabbiato. 

È un po’ quello che succede oggi al “Vito Curlo” di Fasano, dove ad affrontarsi ci sono due squadre che hanno bisogno di punti per raggiungere la fatidica quota salvezza. È bellissimo questo sport: a volte esulti per una promozione, altre per essere rimasto appena a galla. Il raggiungimento dei 40 punti in questo momento della stagione, sarebbero per esempio oro colato per entrambe le squadre.

Nello specifico, a Fasano arriva oggi la Palmese, che nelle precedenti giornate ha vinto e pareggiato e non perde da tanto tempo, e ha voglia di risalire (ancora) anche per i propri tifosi che seguono la squadra numerosi, pure in quest’occasione.

Dall’altra parte ci sono i fasanesi, costantemente presenti ma vogliosi di finire questa stagione da “montagne russe”. Le presenze della Curva Sud si sono ridotte un pochino nell’ultimo periodo, è inutile nasconderlo: l’occasionale a volte è l’ago della bilancia e in centri piccoli (ma con forte identità) come Fasano, a volte fa anche la differenza a livello visivo. La prestazione odierna è un po’ sottotono, anche se in diversi momenti della partita gli ultras di casa si fanno sentire con cori secchi e a sostegno della squadra, che non contraccambierà in nessun momento. 

I palmesi, già dall’ingresso nel settore ospiti, fanno un buon quadrato e sventolano per tutta la durata del match dei bei bandieroni. Provano a farsi sentire in ogni momento e si accendono quando la Palmese segna. 

Quando vedo queste realtà sono felice e sempre grato di poterle apprezzare: l’ombra e i successi delle grandi squadre di serie A è purtroppo sempre pressante, ma questi ragazzi resistono e seguono la propria città, nonostante le vicine sirene della massima serie, quindi tanto di cappello a loro. 

In Curva Sud trovano inoltre esposizione un paio di striscioni: uno per un giovane ragazzo fasanese che lotta contro una malattia; l’altro striscione per Vito, un Ultras del Fasano che un anno fa ha deciso di abbandonare questo mondo insidioso, lasciando in eredità agli Allentati un forte dolore ma anche la ricchezza del suo silenzioso carisma. Entrambi gli striscioni fanno applaudire lo stadio.

Quando il ritmo della partita scende ed il match tramonta, i fasanesi rumoreggiano per un’ulteriore prestazione non all’altezza delle aspettative. La Palmese conquista ancora dei punti preziosi e porta casa un’altra vittoria. 

Il settore ospiti è felice e sbandiera ancora; quello di casa è frustrato, scende a contatto con la squadra fino alla recinzione per un colloquio “a muso duro” con staff e giocatori. I cori che provengono dalla Curva esortano ad un maggior impegno per la maglia. 

Si conlcude così questa ennesima domenica di stadio. 

La Palmese ha vinto il Fasano ha perso.

Gli Ultras di entrambi i fronti hanno invece cantato e sostenuto fino alla fine. Fa niente il risultato. 

Anche perché se sei andato su quei gradoni a sostenere i tuoi colori, puoi dimenticarti di tutto il male e gioire comunque: hai dato un senso alla tua domenica.

Testo di C.O.
Foto di Riccardo Dibiase