In principio fu Locorotondo, poi toccò ad Alborobello mentre oggi è la volta di Monopoli. Da quando è iniziato il campionato, il Fasano ha dovuto cercare continuamente ospitalità per i match casalinghi e, seppur le città scelte siano sempre state ad un tiro di schioppo, il disagio è tanto, soprattutto per tutti coloro che sono impossibilitati a muoversi con mezzi propri. A seguito dei lavori di rifacimento del manto erboso, il Vito Curlo sarà nuovamente disponibile probabilmente solo nelle prime settimane di dicembre e fino ad allora i biancazzurri saranno costretti a disputare le partite interne ancora in “campo neutro”. 

Il pubblico presente si aggira attorno alle 700 unità con una sparuta presenza ospite. Gli Allentati Fasano si posizionano nella parte laterale della tribuna coperta e, aiutati anche dalla tettoia, offrono un tifo non solo costante ma anche rumoroso. Al gol del vantaggio ospite molti tifosi di casa iniziano a contestare la squadra per lo scarso impegno mentre gli ultras fasanesi mettono in campo ancora più vigore, provando a spingere il proprio undici al pareggio. La partita con il Rotonda però, non è solo importante per la classifica ma anche perché precede il match contro gli odiati cugini di Brindisi, ai quali durante la partita verranno dedicati parecchi cori. 

Gli ospiti, presenti in circa venti unità, non offriranno nessuna forma di sostegno e si segnaleranno solo per l’esultanza al gol della vittoria e per aver applaudito i fasanesi mentre esponevano lo striscione in memoria di Skrondo, storico ultras perugino tragicamente scomparso ormai quasi 15 anni fa (gli Allentati, il giorno precedente al match casalingo contro il Rotonda, avevano accompagnato i gemellati di Perugia nella trasferta di Lecce).

Le due tifoserie si sono ignorate per tutti i 90 minuti, si segnala soltanto un diverbio tra il pubblico fasanese e il centravanti lucano, reo di aver insultato i padroni casa durante il tragitto che lo conduceva negli spogliatoi. Polemica subito rientrata, anche grazie alle scuse del mister del Rotonda.

Foto di Riccardo Dibiase.
Testo a cura della Redazione.