Titolo: F.C. S.T. Pauli
Autore: Gianluca Di Leo
Prezzo: 14 euro
Casa editrice: Urbone Publishing

St. Pauli non è solo un quartiere di Amburgo e non è solo una squadra di calcio. St. Pauli è un progetto che va ben al di là del semplice campo da calcio e delle semplici e scontate gradinate e questo lavoro ce lo ricorda in maniera esaustiva. Più che un libro direi che rappresenta un vademecum, una guida che porta il lettore tra le scrivanie della società passando per gli inevitabili gradoni fino ad arrivare nel quartiere, tra una moltitudine di persone dalle diverse storie personali ma legate da quel filo invisibile dell’attivismo politico e della profonda fede verso quel simbolo, quel Jolly Roger diventato un marchio di fabbrica.

L’obiettivo dell’autore, Gianluca Di Leo, è sviscerare l’anima del tifo del St. Pauli non trascurando l’aspetto societario, perciò accanto all’associazionismo popolare e la partecipazione ai progetti, è tangibile l’anima ribelle, anticonformista, solidale ed operaia dei tifosi. Pagina dopo pagina vengono raccontati i progetti portati avanti dalla società, alcuni veramente nobili, vengono elencati partner, sponsor e personaggi che avvallano la linea di condotta principale, facendo del St.Pauli un fenomeno etico conosciuto ben oltre i confini nazionali. Il legame quartiere–società-tifoso accompagna dalla prima all’ultima pagina del libro, non mancano delle note critiche verso l’inevitabile condotta di un sodalizio che deve necessariamente far quadrare i conti ma al termine della lettura sicuramente gli aspetti positivi del progetto superano di gran lunga i pochi aspetti negativi, anche se ultimamente – va detto – la popolarità dello stesso ha subito un crollo fuori dai confini per la posizione assunta sul conflitto israelo-paestinese: Vergangenheitsbewältigung lo chiamano, in pratica un mai risolto complesso di colpa con la propria storia passata e con la Shoah che li porta a giustificare in maniera acritica tutto ciò che riguarda in senso lato l’ebraismo. Cosa che nel caso specifico ha poi scavato un solco con il resto della comunità alternativa europea. Questo però è un altro discorso.

Diciamo pure che il sottoscritto non è un amante di questo genere di lettura ma all’interno del lavoro ho trovato spunti interessanti e personalmente sconosciuti. Se qualcuno vuol fare un giro calcistico ad Amburgo, l’acquisto del libro, poco più di cento pagine che si leggono in un batter d’occhio, potrebbe essere una buona base di partenza per poi muoversi consapevolmente.

Valerio Poli