Finalmente ci siamo! In attesa che il relativo mini-girone restituisca l’esito finale delle qualificazioni europee sabato 24 maggio, tre squadre coinvolte nell’altro girone – ossia Winterthur, Grasshoppers Zurigo e Yverdon – possono ancora sperare di salvarsi, giocare un pericoloso playout contro l’FC Aarau oppure tornare in seconda divisione svizzera giù questo giovedì 22 maggio.

È quasi una sensazione di déjà vu quella che mi travolge mentre mi dirigo verso lo Schützenwiese di Winterthur, dove avevo già vissuto quella magnifica sera del 21 maggio 2022, giorno in cui l’FCW tornò in Super League dopo 37 anni, regolando l’SC Kriens sotto un sole cocente…

Tre anni dopo, lo scenario è però completamente diverso, poiché oltre alla pioggerellina che aveva inzuppato la Svizzera già dai giorni precedenti, i Leoni si ritrovano questa volta nei panni dei braccati, con un piccolo vantaggio di un punto su Grasshoppers e Yverdon. È stato contro quest’ultimo che l’FCW ha strappato un punto cruciale, pareggiando al 94° dopo essere stato sotto di due gol e aver sbagliato un rigore pochi minuti prima. Un finale di partita che sembrava una folle summa della loro stagione. Rimasti inizialmente in fondo alla classifica per quasi tutta la stagione, compiendo un’insperata rimonta ad aprile, i Rot-Wiis (rosso-bianchi ndr) devono ancora affrontare il Sion, scrutando attentamente i risultati dei loro inseguitori. Soprattutto perché il calendario benevolo permette alle ultime tre squadre di giocare in casa, rispettivamente contro il Sion come detto per i Rot-Wiis; contro il San Gallo per il Grasshoppers e contro lo Zurigo per i biancoverdi di Yverdon. Cioè contro tre avversari che non hanno più nulla da chiedere, se non concludere la stagione in bellezza dopo aver mancato il girone delle Top 6 solo per differenza reti. I sospettosi, al massimo, potranno pensare che lo Zurigo giocando con il freno a mano tirato, condannerebbe i rivali del Grasshoppers alla retrocessione.

Sono le 20:00 quando mi trovo al cospetto di uno Schützenwiese più che gremito dove un enorme striscione di plastica rossa nella Bierkurve suggerisce una coreografia in allestimento, proprio mentre arrivano i due autobus vallesani che avevo incrociato in autostrada poche ore prima. Il centinaio circa di ultras nel Gradin Nord si unisce alla dozzina di espatriati nel settore ospiti, formando un blocco compatto, più che rispettabile per una partita senza rilevanza sportiva, a più di tre ore di distanza, dall’altra parte del paese.

I giocatori scendono in campo e come da copione, viene esposta una magnifica coreografia, composta da striscioni con la scritta “Danke Granit” (Grazie Granit) e da un bandierone raffigurante il giocatore Granit Lekaj. Il leggendario capitano all’ultima stagione con l’FCW, con 440 presenze e figura chiave della promozione del 2022, viene debitamente e ulteriormente celebrato con una gigantesca torciata davanti alla sua famiglia, acclamato da uno stadio in delirio.

Rafforzati dai loro 8.400 tifosi, i Löwen (Leoni, ndr) espugnano la difesa vallesana senza lasciare spazio agli avversari. Il primo brivido si avverte sugli spalti quando, a pochi chilometri da Eulachstadt, il Grasshoppers apre le marcature contro il San Gallo, facendo così scalare l’FCW alla posizione che costerebbe i play-out. Uno scenario che potrebbe diventare catastrofico se anche l’Yverdon aprisse le marcature, perché il Winterthur finirebbe per ritrovarsi ultimo in classifica. Ma la cattiva notizia appena giunta, contro ogni pronostico, finisce paradossalmente per dare una spinta decisa ai giocatori di Ueli Forte che al 23° minuto, con Gomis, insaccano il pallone che scatena il caos nella Bierkurve. I Rot-Wiis riprendono la testa in questa lotta per la salvezza, superando il GC. I decibel esplodono letteralmente al 40° minuto, quando Gomis, dopo una partita a biliardo con la difensa del Sion, trafigge ancora la rete con una cannonata: anche a giorni di distanza dalla partita, mi riesce ancora difficile descrivere quel momento. Raramente ho sentito un’esplosione simile: alcuni ragazzi della Bierkurve che evitano di un soffio di cadere dalla transenna, i bicchieri di birra che volarono per aria e io che mi trovo al di sotto che vengo completamente inondato di birra… In breve, praticamente, si è scatenata l’Apocalisse.

L’intervallo permette a tutti di riordinare i pensieri, ma l’atmosfera che avrebbe potuto essere più calma nel secondo tempo, al contrario si destabilizza, poiché nel frattempo anche l’Yverdon apre le marcature. E sappiamo quanto il Winterthur sia stato capace di dare il meglio e il peggio di sé in questa stagione, in particolare perdendo punti preziosi contro Lucerna e Lugano, nonostante al 90° fosse ancora in vantaggio!

E questi timori si sono rivelati nuovamente fondati con le numerose occasioni da gol create dai vallesani. La Schützenwiese ha dovuto trattenere il fiato su ogni tiro del Sion, soprattutto dopo che i biancoverdi dell’Yverdon hanno portato a tre i loro gol contro l’FCZ. Situazione potenzialmente catastrofica per l’FCW, poiché in caso di pareggio, i Rot-Wiis potrebbero addirittura retrocedere per differenza reti! L’atmosfera diventa pesante, quasi soffocante, fino a quando l’arbitro Lukas Fähndrich non consente agli 8.400 biancorossi di esultare fischiando per tre volte la fine.

Un vero e proprio spettacolo pirotecnico esplode nella Bierkurve, una massiccia torciata accompagnata da fuochi d’artificio che si levano al cielo. I giocatori vanno sotto i propri tifosi con il capitano Remo Arnold che prende il megafono nella Bierkurve. Dall’altra parte, i giocatori della squadra Vallese si congratulano con la Gradin Nord per la trasferta e per la bella atmosfera con cui hanno caratterizzato la partita. Anche se non l’ho menzionata prima, la prestazione degli ultras del Sion è stata molto buona, con diversi battimani e una sciarpata.

Alla fine dunque, l’FC Winterthur giocherà nella Super League anche la prossima stagione, l’Yverdon-Sport tornerà in Challenge League, la seconda divisione locale, mentre al GC toccherà un pericoloso playout contro l’FC Aarau secondo classificato proprio in Challenge League. Da parte mia, ci vediamo presto per la futura tifocronaca del fantastico Derby du Lac di sabato 24 maggio. La stagione deve ancora finire.

Maxime Michelet