Giunti a questo punto, tutti hanno detto ormai la loro sull’irrazionale decreto emesso dall’Ill.mo Sig. Prefetto di Udine che vieta di fatto la nostra trasferta in terra friulana. Ci sentiamo di dire la nostra perché quanto accaduto può creare un pericoloso precedente in occasione delle eventuali prossime partite tra noi e Udine ma anche, e soprattutto, per le modalità INACCETTABILI con cui si è arrivati a tutto questo.
L’aggressione al pullman dei tifosi udinesi, avvenuta una settimana fa nelle vicinanze del palazzetto centese, ha innescato una ridda di voci e mala informazione che ha portato alla formulazione di un divieto –udite udite– verso la tifoseria fortitudina!!! Le responsabilità in tutto questo sono enormi: da chi a caldo si è pronunciato chiamando in causa i bolognesi –dirigenti e stampa– a chi ha contribuito che quelle voci potessero essere amplificate e cavalcate per un fine o per l’altro. E’ evidente che il nostro mancato sostegno alla Fortitudo fa comodo alla società udinese, quanto la nostra assenza fa comodo alla questura friulana che mostra la sua inefficienza non riuscendo a garantire l’ordine pubblico per l’arrivo di un centinaio di sostenitori bolognesi nella quarta serie del campionato! Ad aggravare questa incapacità ricordiamo che la partita era già stata spostata dalla domenica al sabato proprio per facilitare il compito delle forze dell’ordine sul campo che non si sarebbero trovate così a dover gestire la concomitanza con la partita di calcio.
La decisione dell’Ill.mo Sig.Prefetto risulta perlomeno frettolosa, in quanto si pronuncia quando le indagini per i fatti di Cento sono ancora in corso; inoltre egli pecca di memoria corta o semplicemente è malconsigliato, visto che dimentica che da otto anni non succede nulla fra FOSSA e la tifoseria udinese, nonostante le occasioni per incontrarsi non siano di certo mancate! Questi sono i noccioli del problema: il provvedimento è evidentemente figlio di un episodio in cui non è coinvolta la nostra tifoseria, ma la giustificazione sono fatti che ci hanno visto interessati ormai undici anni fa! Il teorema è folle!
Il decreto viene reso pubblico ad una manciata di ore dalla palla a due rendendo impossibile qualsivoglia azione giudiziaria a tutela del diritto allo sport ed al tifo; non sarebbe possibile impugnare al Tar o altrove detta decisione stante la ristrettezza dei tempi. Andrebbero approfondite le modalità con cui l’Ill.mo Sig. Prefetto pensa di tenere lontani i tifosi fortitudini: nel basket non esiste il biglietto nominale, né può essere inserito per una sola partita. Se anche fosse possibile ipotizzare l’acquisto previo controllo della carta d’identità e della residenza in essa contenuta, non sarebbe evitabile che un tifoso che improvvisamente non può più affrontare la trasferta perché impegnato o influenzato lo ceda ad altri magari residenti in Emilia Romagna. Ed una volta giunti con regolare tagliando a Cividale del Friuli cosa potrebbe succedere? Provocazioni, abusi, parole di troppo ed altro; una storia già vista e vissuta: gli si offrirebbe su un piatto d’argento la possibilità di diffidare tutti.
Non chiediamo nulla di diverso dal solito, augurandoci che questo bel disservizio venga ripristinato nel caso capiti di tornare a giocare a Udine durante i play off: pretendiamo che il campionato prosegua nel modo regolare dando la possibilità ai tifosi di sostenere le proprie squadre. Ora godetevelo voi il trionfo dell’amore per la pallacanestro, non vedendo nulla da celebrare in questo ennesimo scempio verso la libertà e la dignità del tifoso preferiamo scegliere di non partecipare!
Fossa dei Leoni 1970
Il direttivo