È una giornata piovosa come tante, come troppe ormai nel levante ligure da qualche settimana; vorrei continuare a dormire per riprendere le forze da una settimana lavorativa molto impegnativa, ma invece no, alle ore 11 sono già in stazione centrale, per prendere un treno direzione Seravezza.

Il viaggio è breve, giusto una quarantina di minuti e sono a Forte dei Marmi, la stazione più vicina per raggiungere la mia meta.

Il tempo è minaccioso, ma non piove, così dopo un rapido snack al bar della stazione, decido di mettere google maps e raggiungere lo Stadio “Buon Riposo” di Seravezza a piedi. Una ventina di minuti, passando per stradine in mezzo alla boscaglia, tra varie villette private con piccoli santuari scavati nel muro, dove ci sono varie raffigurazioni della vergine Maria, arrivo allo stadio.

La cosa che non ho ancora detto è perché sono qui: sono qui per conto di “Sport People” per assistere alla partita tra Fezzanese e Grosseto, valida per la 10a giornata del girone D della serie D. Oggi la Fezzanese doveva giocare in casa, ma ormai da qualche settimana lo stadio di Sarzana “Miro Luperi” che ospita il club di Fezzano rimasto senza un campo a disposizione, è ai lavori e, non senza disagio, le partite interne sono state spostate a Seravezza.

La Fezzanese è ultima in classifica, a 4 punti, e il Grosseto invece viene da due vittorie consecutive ed è in crescita dal punto di vista del gioco.

Prima delle quattordici inizia ad arrivare qualche pulmino dei tifosi ospiti, così decido di entrare allo stadio, è presto lo so, ma ho bisogno di ambientarmi un attimo, girare un po’ l’impianto che si presenta molto moderno, spazioso con i bagni nuovi, puliti e funzionanti (cosa molto strana per un impianto sportivo); il bar ha l’aspetto di un bar vero e proprio, e non dei classici “gabbiottini” che ci sono negli stadi oggi giorno.

La cancellata che dovrebbe separare il settore di casa da quello degli ospiti è aperta, decido perciò di cambiare lato; inizia a piovere, ma il clima è rilassato, così rilassato che i gestori dell’impianto propongono ai grossetani di mettersi al riparo nella gradinata del settore di casa, visto che il settore ospiti è scoperto.

Nel frattempo arrivano gli ultras, sono più o meno una quarantina, tutti molto giovani; io sono lì vicino a loro, passo inosservato o probabilmente fanno finta di niente, si consultano pochi minuti e decidono di accettare la proposta degli organizzatori e spostarsi di settore.

La pioggia non ci dà tregua, anzi aumenta di intensità, i ragazzi si spostano velocemente e si mettono in fondo a sinistra, attaccano le pezze, e tirano fuori alcune bandierine e un bandierone con scritto CURVA NORD GROSSETO dove capeggia il grifo, simbolo della città.

Sono le 14 e 30 e le squadre entrano in campo: i grossetani iniziano subito a cantare, grazie alla copertura si sente tutto amplificato, mantengono un buon ritmo, i cori sono ripetuti e continui, dando l’effetto del singalong.

La partita scorre senza grosse emozioni, fino a metà del secondo tempo quando gli ospiti passano in vantaggio. Pochi minuti e raddoppiano. I cori sugli spalti iniziano a riaccendersi, erano leggermente calati a inizio della seconda frazione, aumentano ora di intensità con i grossetani che iniziano anche a saltare e a muoversi nel settore; passa fra l’indifferenza generale il goal che accorcia le distanze della Fezzanese, dopo il quale il Grosseto si chiude e la “porta a casa”.

Il match è finito e i giocatori vengono a salutare i ragazzi, che alzano le sciarpe e intonano una canzone popolare dedicata alla Maremma, viene regalata qualche maglia e poi dritti negli spogliatoi.

Prima che la pioggia aumenti ancora, esco dallo stadio e velocemente ripercorro le viuzze dell’andata con il profumo inebriante della terra bagnata. Arrivo in stazione, il treno passa dopo pochi minuti, salgo per destinazione La Spezia Centrale.

Seduto nel vagone, inizio a buttare giù qualche considerazione sulla giornata: dal punto di vista calcistico il livello serie D non è molto alto (però avendo smesso con il calcio giocato a 17 anni, non sono la persona più adatta per parlarne); a livello di tifoseria, i grossetani sono stati convincenti anche se non mi hanno impressionato tantissimo, ma comunque si sono fatti sentire; la Fezzanese invece non presentava nessun gruppo di tifosi, tanto meno gruppi organizzati.

La cosa mi crea un po’ di dispiacere a dire la verità, visto che la compagine di Fezzano rappresenta negli ultimi anni, la seconda realtà calcistica della provincia e spero ottenga buoni risultati in questo campionato, ma chi sono io per giudicare? Ci saranno sicuramente motivazioni valide per non seguirla!? Sarà forse la distanza che fa sembrare una partita in casa una trasferta?!

Dopo solo quaranta minuti arrivo in stazione, piove ancora, salgo velocemente in macchina e torno a casa.

È stata una bella domenica di sport, di gioco puro, come lo intendo io, ma è quasi finita…. domani è lunedì e si torna alla quotidianità.

Marco Bardi