Come ben sappiamo la Coppa Italia è parente povera, oserei dire molto povera, del campionato. Del resto l’attuale regolamento è avaro di possibili sorprese, le big entrano nel tabellone solamente nell’ultima fase ed in genere hanno l’ulteriore vantaggio di giocare le partite tra le mura amiche, ragion per cui il trofeo resta un bel panorama soprattutto per quelle squadre e quelle tifoserie che sono impossibilitate a calcare certi scenari, mi viene per esempio in mente, negli ultimi tempi, l’esodo degli alessandrini a San Siro, evento che i presenti ricorderanno bene per essere stato il fiore all’occhiello della stagione dei grigi.
Anche per le tifoserie, visti orari e giorni infrasettimanali, essere presenti all’evento è già di per sé scomodo, se a ciò aggiungiamo il suo poco appeal e magari una trasferta piuttosto disagevole dal punto di vista geografico, difficilmente si vedranno sugli spalti i pienoni che ogni tanto si registrano in giro.
Anche per questa partita i numeri non sono certo eccelsi, addirittura da Bergamo si preferisce boicottare la trasferta dopo le note vicende accadute in quel di Firenze nel recente passato, un attacco indiscriminato e sicuramente troppo violento da parte delle forze dell’ordine verso i tifosi bergamaschi. Non che si siano accaniti su ignari villeggianti, magari ci potevano essere anche delle tensioni, ma l’azione volontaria e studiata a tavolino registra quanta ruggine esista tra forze dell’ordine e tifosi di calcio.
Fiesole che si presenta ben colorata con striscioni e bandieroni, viene mostrato pure uno striscione di solidarietà per Narciso Parigi, il grande cantante fiorentino autore dell’inno della Fiorentina, che sta attraversando un periodo di salute difficile. Per il resto la serata viene ricordata per i cori contro Gasperini e per i piccati botta e risposta che si sono susseguiti sulla vicenda: al netto che l’offesa la si possa ritenere sempre sbagliata va sicuramente contestualizzato il coro, senza dimenticare che siamo pur sempre all’interno di uno stadio dove la rivalità esiste, dove l’avversario va messo in soggezione, dove ci sta andare un po’ sopra le righe. Incredibile poi come a fare la morale siano quei personaggi che ancora galleggiano nel calcio, si abbeverano a questa grande ed immensa fontana, dimenticandosi i tanti scandali che si sono susseguiti in questi ultimi anni. Una frase, un coro, benché dissacrante o addirittura volgare, non può essere paragonato a chi, indisturbato, ha falsato interi campionati, ha alterato bilanci oppure ha fatto fallire storici club calcistici. Eppure il diavolo è sempre, o almeno spesso, associato a chi porta una sciarpa al collo. Non per vittimismo ma solo per un’oggettiva narrazione dei fatti. Fermarsi al fiocco di neve senza vedere la slavina è se non propriamente sbagliato, almeno pericoloso.
Foto di Sauro Subbiani