Fiorentina-Bologna, il classico derby dell’Appenino, si gioca alle scomodissime 12.30, ma la risposta del pubblico è comunque positiva considerata la presenza di circa 22.000 spettatori, al netto di una capienza che è attualmente ancora limitata al 75%, in attesa e nella speranza che ad Aprile si possa finalmente ritornare al 100%.

Curva Fiesole sempre attiva per tutti i novanta minuti con tante bandiere e battimani che riescono a coinvolgere tutti gli altri settori. Verso la metà del primo tempo, con un lungo striscione, la Fiesole ricorda Maio, super tifoso della Curva scomparso nel marzo del 2014 a seguito di un incidente, momento sottolineato da un affettuoso applauso da parte di tutti i presenti. Al termine della partita in cui la Fiorentina riesce a spuntarla di misura, si alza l’inno viola con buona parte del pubblico di casa che, ancora una volta, si lascia volentieri trascinare a margine di una giornata davvero positiva in campo e sugli spalti.

Il settore ospiti invece si presenta quasi al completo con circa 800 tifosi giunti nel vicino capoluogo toscano con diversi pullman, pulmini, auto private e anche qualcuno che arriva in treno. Servizio d’ordine imponente sia al casello autostradale che attorno allo stadio, sia all’arrivo che alla partenza dei tifosi del Bologna, per cui tutto si limita a semplici vicendevoli offese a distanza durante il tragitto.

Il tifo dei rossoblu ospiti, fin dall’inizio della partita, risulta sempre attivo con ovviamente più di qualche sortita su cori offensivi ai padroni di casa, così come non mancano bandiere e battimani che costantemente caratterizzano il loro tifo dal punto di vista visivo. Una bella sciarpata condita dall’accensione di un fumogeno è l’ulteriore passo in avanti in termini di impatto visivo, ma purtroppo per loro la partita termina ad appannaggio degli avversari che si lanciano a ridosso dei posti che valgono l’accesso alle coppe europee, mentre il Bologna continua a stagnare a centro classifica in quest’ennesima stagione senza arte né parte per la quale parte della tifoseria comincia a mostrare segni di inequivocabile insofferenza.

Luigi Bisio