Non so se esiste sempre, se è stata cancellata o se il tempo e le intemperie l’hanno scolorita, ma tra la curva Ferrovia ed il settore ospite, dove un tempo venivano fatti transitare i cortei degli ultras che dovevano arrivare nel “formaggino”, c’era una scritta spray che recitava ”Pochi per scelta” a firma delle Vecchie Facce Cagliari, prontamente modificata da qualche ultras viola che aggiunse “Pochi per scelta… e per paura”. La battaglia a parole giocatasi fuori lo stadio era un grande classico, adesivi staccati, scritte a bomboletta spray e messaggi tra i più disparati erano all’ordine del giorno. Oggi questo conflitto, se così si può definire, viene giocato sui social e qui si può star a dibattere se il campo di battaglia sia migliore o peggiore rispetto a prima, sicuramente siamo passati, in larga parte, dal reale al virtuale, anche se i pensieri di fondo son sempre gli stessi: denigrare l’avversario e lasciare la propria firma a conferma del proprio passaggio.

I tempi sono cambiati anche per quanto riguarda la geografia di gruppi e gruppetti: siam passati dai grandi gruppi che sapevano convogliare al proprio interno grossi numeri fino ad arrivare a microgruppi di vita e durata piuttosto ridotta. Oggi vuoi la crescente repressione, vuoi la costante ricerca della novità, vuoi la moda casual o presunta tale, elaborare una geografia dei gruppi esistenti nelle curve diventa impresa ardua e soggetta ad errori macroscopici. Del resto un forte vento di deresponsabilizzazione sta tirando un po’ a tutte le latitudini, perciò chi presenzia tra le mura amiche può anche decidere di evitare di esporre la propria sigla in qualche trasferta, aspetto, questo, che un tempo non era assolutamente accettato.

Cambia il calcio ma muta anche l’ultras che poi questi cambiamenti siano figli dei tempi oppure siano normali evoluzioni di una controcultura in costante movimento ci può stare benissimo, ma mi sento un po’ a disagio quando sento parlare degli anni ’80-‘90 come il periodo d’oro del mondo ultras. Sicuramente è stato un arco temporale florido ma bisogna anche riconoscerne gli aspetti negativi altrimenti si segue il pensiero degli anziani che continuano a rimpiangere i bei tempi di quando si stava peggio.

Se di gruppi ultras si vuol parlare, gli Sconvolts Cagliari sicuramente sono un esempio di gruppo sui generis, che poi possono piacere o meno quello è un altro discorso, qui si va sul personale, ma ad essere obiettivi, chi tira la carretta ormai da qualche decennio merita sicuramente un occhio di riguardo.

Sconvolts che si presentano a Firenze spalleggiati dai tifosi sardi che risiedono in zona, il mix non è affatto male perché si forma un bel gruppo nella parte inferiore del settore che partecipa al tifo, mentre chi si sistema ai lati dello stesso si gode l’incontro interagendo con gli ultras solo in particolari momenti della partita.

Viola che prima della partita omaggiano i fratelli di Astori con una targa: momenti toccanti e cori al riguardo che vengono intonati dai presenti, l’episodio mi è solo raccontato e non ho una documentazione fotografica. Resta il fatto che al minuto tredici, la Fiesole alza i decibel e lo fa in maniera netta ed inequivocabile, sembra davvero che sia l’intera curva ad omaggiare Davide Astori e probabilmente è proprio così, visto che anche dagli altri settori, almeno un timido applauso lo concedono più che volentieri.

Fiesole che come da tradizione si presenta ben piena, visivamente è un bel muro di persone e quando queste si coordinano per tifare, oltre che un bel vedere è anche un bel sentire. Il fortissimo vento che soffia su Firenze non agevola lo sventolio di bandiere di grossa dimensione, in qualche frangente della partita qualche bandiera si alza, ci sono dei volenterosi che provano nell’impresa di donare un po’ di colore ed almeno a tratti l’impresa riesce. Da segnalare lo striscione che il Marasma dedica a Ilaria Cucchi, un caso che ha smosso l’opinione pubblica. Mi piace sottolineare, anche in questo caso, gli applausi che arrivano da tutta la Fiesole, anche da quelle persone che prettamente ultras non lo sono ma che, evidentemente, hanno preso a cuore una vicenda che ha fatto molto discutere, sia per il fatto di cronaca, sia per la volontà di insabbiare la vicenda.

Le due tifoserie si lanciano qualche reciproca offesa, in questo caso anche i tifosi della Curva Ferrovia, vicini ai cagliaritani, rispondono per le rime. Se l’ultras cambia e si evolve, certe rivalità restano intatte e perduranti negli anni.

Valerio Poli