Questo derby toscano ha sempre il proprio fascino; soprattutto gli ospiti “sentono” la partita, perciò c’è da attendersi buoni numeri e prestazioni oltre la media. In definitiva non rimango deluso, le due tifoserie offrono un bello spettacolo.
Firenze e la Fiorentina è un binomio inscindibile. Attorno allo stadio è un brulicare di persone di tutte le età e di tutti i crismi. Ben prima del fischio d’inizio della partita i tifosi trascorrono il tempo tra una birra ed un panino oppure discutendo degli aspetti tecnico tattici come fossero allenatori navigati.
C’è un po’ di tutto attorno allo stadio Franchi, le compagni di ultras che intonano qualche coro, i tifosi che attendono il pullman della squadra e gli immancabili sportivi che fanno la corsa ad accaparrarsi la guida alla partita offerta da sponsor e società.
Gli ospiti optano per arrivare a Firenze in treno, viaggio breve e tranquillo. Il loro ingresso nel settore apposito dell’Artemio Franchi avviene con un buon anticipo sull’inizio delle ostilità. Così dopo aver attaccato striscioni e pezze alla balaustra, non resta che chiarire i rapporti, non troppo amichevoli, con la controparte.
Risposta immediata a parole e gesti arriva dalla Curva Ferrovia dove è rimasto il Viesseux a tirare le redini del tifo; ma, a ben vedere, in questo settore si va poco al di là della presenza dove invece un tempo c’era un discreto movimento. Probabilmente la Curva Fiesole ha attirato quei valorosi che avevano scelto un altro settore dove tifare. Del resto, avere due curve di portata simile è un traguardo difficilmente raggiungibile, considerando l’attuale momento storico del calcio in Italia.
L’ingresso delle squadre in campo ed in Curva Fiesole vengono festeggiati i venticinque anni di attività del Marasma: un telone viene fatto cadere dall’alto contornato da bandierine gialle – viola ai suoi lati; chiude il quadretto uno striscione attaccato alla vetrata srotolato in concomitanza del telone.
Se il colore non manca in Fiesole con bandieroni e sciarpe che vanno a fare da contorno alla coreografia firmata Marasma, anche nel settore ospiti non c’è di che lamentarsi. Gli empolesi aprono a centro settore un telone con il simbolo dell’Empoli Football Club, in basso viene esposto il lungo striscione “Solo Empoli” ed una bella sciarpata chiude il tutto. Niente male nemmeno in questo caso considerando le difficoltà oggettive di proporre qualcosa di interessante lontano dalle mura amiche.
La Fiesole è il solito muro di persone che quando dà il via alle ugole offre un risultato di tutto rispetto, il tifo è continuo con qualche coro più seguito ed altri un po’ meno. I viola il proprio dovere lo fanno sempre, aprono le danze con qualche coro contro la presidenza, poi si soffermano sulla squadra incitandola a gran voce. Belli i bandieroni agitati in maniera continua, ottimi alcuni battimani, non vengono nemmeno risparmiati i cori contro gli empolesi; inevitabile in questi casi il “Voi siete schiavi di Firenze”.
Ospiti che spinti dalla cornice dello stadio e da una squadra che passa in vantaggio, si fanno sentire in maniera chiara ed inequivocabile. Voce e mani si alternano con buona lena, i cori sono tuti dedicati alla squadra se escludiamo qualche punzecchiatura ai viola. A livello estetico si fanno notare per qualche bandiera, ma in linea di massima è l’apporto vocale a fare da padrone.
Da menzionare un bel telone con l’immagine di Bruno Beatrice che viene fatto calare in Curva Fiesole. A distanza di trentuno anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Beatrice è sempre vivo nei tifosi viola, soprattutto quelli più anziani. Del resto la vicenda affonda nel torbido, in una storia di probabile doping che ha causato più di una vittima di quella Fiorentina: Nello Saltutti, Ugo Ferrante, Giuseppe Longoni e chissà quanti altri. Anche Carletto Mazzone è stato indagato essendo stato il mister di quella squadra, ma nel 2009 la procura fiorentina ha archiviato il caso. Meglio mettere la polvere sotto il tappeto e far continuare a correre il carrozzone dell’industria calcio.
Valerio Poli