La partita è un po’ un classico del campionato di Serie A, con due squadre che per questa stagione puntano ad obiettivi diversi e due tifoserie che, pur tra le innumerevoli difficoltà, stanno onorando il proprio campionato. Del resto la Curva Nord non ha mai fatto mancare presenza numerica ed un tifo propositivo; sull’altro versante, la Curva Fiesole in questa stagione ha dato il meglio di sé. Il cambio dirigenziale ha creato entusiasmo, nonostante una squadra che balbetti più del previsto.

Per confermare quanto di buono detto fino ad ora, ad inizio partita in Fiesole viene organizzata una bella sciarpata e viene fatto calare un telone con l’immagine dell’ex giocatore viola Bruno Beatrice, deceduto proprio nel dicembre del 1987 in seguito ad una rara malattia, la leucemia linfoblastica acuta. Come per altri giocatori viola del periodo, venne ipotizzato che tale malattia fosse derivata da un uso continuo e massiccio di sostanze dopanti. L’indagine è proseguita fino ad una decina di anni fa. Sul banco degli imputati salì l’allora mister viola Carlo Mazzone, ma la procura di Firenze richiese l’archiviazione del caso per prescrizione.

Una delle pagine più nere del calcio italiano, anche perché in realtà giustizia non è mai stata fatta; perciò, teoricamente, non sappiamo ancora se ci fu o meno l’uso di sostanze dopanti. Del resto (e questo non si scopre certamente ora), di marcio nell’ambiente calcio ce n’è in abbondanza, basti pensare che, nonostante queste morti premature, il filone doping non si è cero esaurito e di tanto in tanto salta fuori qualche episodio.

Tra i personaggi che i viola vogliono ricordare c’è anche Massimo Capraro, il giovane tifoso catanzarese morto in un incidente stradale nel 1994, al quale è intitolata la curva dello stadio di Catanzaro. Lo storico gemellaggio che lega Firenze a Catanzaro è uno dei più longevi e non manca occasione per rinsaldare un legame che resiste a cambi generazionali, distanza tra i due centri e la differenza di categoria delle due squadre.

Seguendo il filone dei gemellaggi, non poteva passare sottotraccia la vicenda che ha visto protagonisti, loro malgrado, i “Torino Hooligans” che sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della giustizia dopo qualche episodio fuori le righe. Ma, a conti fatti, le accuse mosse sono di una gravità tanto assurda che sembra che anche i semplici tifosi granata si siano indignati per questa mano pesante.

Interisti che arrivano in Toscana con buoni numeri, anche a livello di colore non deludono e con le bandiere a due aste ed i bandieroni riescono a colorare il settore. Viene acceso anche un fumogeno blu che, a causa servizio d’ordine particolarmente meticoloso, non è una di quelle pratiche che si vedono spesso nel “formaggino”.
Buono il tifo della Curva Nord formato trasferta; naturalmente nella parte alta del settore c’è un mutismo quasi assoluto, ma comunque il tifo coinvolge e sa coinvolgere, aspetto non proprio da trascurare nelle trasferte di massa.

Qualche inevitabile sfottò tra le due tifoserie mette pepe alla partita così come lo mette il pareggio ottenuto sul filo di lana dalla squadra gigliata: sugli spalti si scatena l’entusiasmo e gli ospiti vengono ripetutamente messi nel mirino.

Foto di Sauro Subbiani