Firenze ti accoglie sempre in modo esagerato. Esagerato è il traffico che paralizza la città, esagerata è la sete di cultura di una città invasa dodici mesi l’anno da turisti stranieri ed italiani, esagerato è ogni angolo della città che trasuda arte. Firenze non puoi dire che non è bella, magari puoi odiare i fiorentini e la Fiorentina, su questo non discuto, ognuno ha le sue idee e fedi calcistiche, ma cantare “Firenze merda” è ovviamente un eufemismo da stadio ed in questo contesto va circoscritto.

A Firenze si tifa Fiorentina e ciò è palpabile non solo intorno allo stadio, ma più o meno in tutta la città; capita spesso di vedere una vetrina con materiale viola in bella mostra così come basta entrare in un comune bar per ascoltare discorsi su questo o su quel giocatore. Ultimamente i giudizi non sono positivi ma si sa, la vena critica dei fiorentini è piuttosto accentuata. Del resto mica semplice passare da Baggio, Batitusta, Rui Costa a Biraghi, Cristoforo e Vitor Hugo.

Firenze ti accoglie con i soliti gruppi di tifosi che stazionano nei pressi dello stadio, sciarpa obbligatoriamente al collo e felpa d’ordinanza. Un tempo andava tanto di moda il bomber verde ma adesso il vento è cambiato. Dietro la Fiesole il solito brulicare di persone, ultras, tifosi, compagnie diverse ma la medesima fede, una curva di diecimila persone che si ritrova fuori dei cancelli e successivamente sui gradoni. Diecimila persone che questa sera ricevono la piacevole visita dei gemellati di Catanzaro presenti con tanto di striscione e pezze: un rapporto che ha radici antiche e che, a sentire dai cori, viaggia su binari solidi ed efficaci; una vecchia amicizia che resiste ai cambiamenti generazionali e alla distanza tra le città.

L’Artemio Franchi è uno stadio che trasuda tifo, direi che in ogni settore esiste quella passione viscerale per la Fiorentina. Magari l’ultras è relegato in curva ma anche negli altri settori si cerca costantemente di irretire l’avversario e caricare i propri beniamini. Ovviamente le iniziative personali restano tali, è la Curva Fiesole ad essere la cassa di risonanza degli umori del popolo viola e devo dire che mi aspettavo di peggio visti i recenti dissapori tra le diverse anime del tifo: i dissidi di Cagliari son cosa nota ma stasera sembra che tutto funzioni alla meraviglia.

Curva Fiesole che si presenta con una bella coreografia, telone nella zona centrale contornato da sciarpe e bandiere con l’aggiunta di un paio di torce che, specialmente nelle gare serali, fanno sempre la loro sporca figura. Poi viene l’aspetto vocale, quello magari più importante anche se soggetto ad un giudizio personale, e su questo tasto posso dire che la Fiesole fa ampiamente il proprio dovere, apparendo come un corpo unico pur essendo visibili le diverse anime del tifo. Ed infatti non mancano le bandiere di tutti i gruppi, la differenza è visibile quasi ad occhio nudo tra parte e parte, però quando c’è da mettere voce e colore in campo, la Fiesole non resta assolutamente indietro e sostiene la squadra in maniera impeccabile.

Sempre difficile coordinare una quantità di persone del genere, ma alcuni cori son veramente boati e questa sera quelli che vanno per la maggiore sono i cori prolungati, che vengono continuamente rilanciati e perciò cantati da una gran bella fetta di curva.

Bandiere e bandieroni sempre al vento, qualche torcia accesa dai vari gruppi che popolano i gradoni, qualche bombone esplode in maniera fragorosa: i padroni di casa ci danno dentro ed anche con la squadra in svantaggio non arretrano di un passo. Da dire che sul terreno di gioco la Fiorentina butta l’anima per cercare il meritato pareggio e ciò infiamma uno stadio che conta pochi posti vuoti, un gran bel colpo d’occhio, una bella pubblicità per un calcio che fa acqua da più parti.

Da menzionare uno striscione per i gemellati di Catanzaro con coro a seguire e da menzionare pure chi, in Curva Ferrovia, cerca di animare un settore che mi pare popolato da tanti tifosi ma da pochi ultras: c’è chi si sbatte per coordinare il tifo e dare una certa impronta, c’è chi si limita a battibeccare a distanza con gli ospiti e mostrare solamente la propria sciarpa. Niente di sbagliato o di assurdo, ci mancherebbe, è soltanto l’evidenza di un diverso modo di intendere lo stadio e di vivere la partita.

Capitolo ospiti: per gli interisti una trasferta non proibitiva, la distanza da Milano a Firenze non è irrilevante ma è sicuramente alla portata della massa ed infatti vengono occupati entrambi i settori ospiti dell’Artemio Franchi per una presenza che risulta essere corposa. Gli ultras si posizionano nel settore più vicino alla Curva Ferrovia, striscione “CN 69” in bella mostra e tifo che risulta essere particolarmente continuo. Ad inizio partita mostrano parecchie bandiere a due aste e un paio di bandieroni usati a mo’ di coprisettore, poi il tifo è piuttosto “asciutto” con tanti battimani ma con poco colore.

Gli interisti puntano tutto sulla continuità ed infatti i momenti di silenzio sono assai rari, a cantare è all’incirca metà settore, diciamo la parte inferiore, aspetto tutto sommato ampiamente prevedibile visto che il contingente nerazzurro arriva da tutto lo Stivale e gli striscioni ed alcune due aste sono lì a testimoniarlo.

Anche in questo caso, come per i viola, i cori che vanno per la maggiore sono quelli prolungati, in alcune fasi dell’incontro il medesimo coro viene tenuto su per parecchi minuti in modo da coinvolgere il maggior numero di persone. Un megafono cerca di sincronizzare al meglio il tifo, un paio di tamburi dettano i tempi ed il risultato ottenuto non è assolutamente da disprezzare. A fine primo tempo viene proposta una sciarpata con l’aggiunta delle bandiere a due aste, l’esito non è dei migliori visto che la parte superiore del settore, anche in questo caso, resta passiva.

Tra le due tifoserie vola qualche coro offensivo, gli interisti prendono di mira pure i rivali di sempre, milanisti e juventini, mentre i viola mostrano i denti solo per i bianconeri di Torino. A tal proposito, il coro contro gli juventini vede partecipare i tre quarti dello stadio, anche in tribuna c’è gente che saltella senza farsi tanti problemi. Poi vallo a spiegare ai soliti perbenisti l’origine, la causa e lo sviluppo di certe rivalità…fiato sprecato.

Valerio Poli