Rispetto alla scorsa stagione, la sempre trepidante e attesa sfida fra Fiorentina e Juventus, si gioca già nei primi passi del nuovo campionato, alla 5a giornata per essere precisi. La coreografia programmata in Curva Fiesole, spesso e volentieri uno dei valori aggiunti di questa gara, come quella passata alla storia nel 1991 con il profilo dei monumenti cittadini, sarà purtroppo rimandata ad altra occasione in virtù delle allarmistiche previsioni meteo che poi purtroppo, e puntualmente, si riveleranno sbagliate. Affidata dunque alla tradizionale sciarpata sulle note dell’inno gigliato cantato da Narciso Parigi il compito di salutare l’ingresso delle squadre in campo, mentre nei due “formaggini” occupati dai sostenitori bianconeri ci sono diversi due aste in bella mostra e uno striscione in ricordo di Gaetano Scirea, capitano e bandiera della Juve, di cui ricorre proprio oggi il 33esimo anniversario dalla scomparsa in un incidente d’auto in Polonia, dove s’era recato a visionare il Gornik Zabrze, avversario della Juve in Coppa Uefa.

Tornando alla più immediata attualità del campo, la Juve passa per prima in vantaggio grazie al neo acquisto Milik, che ribatte in rete un tiro al volo di Kostic rivelandosi ancora una volta proficuo in fase realizzativa, con il suo secondo goal in tre partita di cui solo questa giocata dall’inizio. Eppure i viola non si perdono d’animo e cercano la rete del pareggio che arriva al 29esimo grazie a Kouamé che trovando campo aperto, trafigge Perin e porta la sua esultanza sotto la Fiesole letteralmente in tripudio.

La rivalità, com’è noto, è sentitissima e non mancano sfottò e offese reciproche nel corso dei successivi minuti, nei quali la Fiorentina ha pure la ghiottissima occasione di passare in vantaggio visto che, allo scadere dei primi 45 minuti, il Var assegna un rigore per un evidente fallo di mano in area dell’altro nuovo acquisto Paredes. Dagli undici metri si presenta Jovic che però si fa ipnotizzare da Perin che intuisce e devia sul palo.

Molto meno le emozioni nella ripresa in cui succede ben poco, anche se sono i ragazzi allenati da Italiano a fare la partita, mentre la squadra di Allegri appare visibilmente schiacciata nella propria metà campo e forse intenta a centellinare risorse in vista dell’imminente trasferta di Champions League in casa del Paris Saint Germain. Sugli spalti, questi secondi quarantacinque minuti sono caratterizzati soprattutto per i tantissimi treni e battimani con i Viola che, sul finire, ricordano i propri diffidati. Pochi altri i sussulti, anche in virtù di un risultato che non si sbloccherà più passando agli annali con il finale di 1 a 1.

Sauro Subbiani