Se non proprio l’ultima chiamata per l’Europa League, è sicuramente una partita che può decidere il destino di entrambe le squadre, accedere all’Europa che conta è praticamente impossibile per la Viola ma è altrettanto difficile per una Lazio che vuol comunque entrare di diritto nelle coppe europee.

Squadra biancoceleste che viene da un derby stravinto e ciò è il grimaldello ideale per far sì che i biglietti per questa trasferta in terra toscana siano letteralmente polverizzati, l’entusiasmo è a mille ed aver fatto uno sgambetto ai cugini è sicuramente qualcosa che gonfia il petto.

Le due squadre, e le due tifoserie, potrebbero trovarsi di fronte pure in Coppa Italia, considerando che le “grandi” del campionato sono tagliate fuori. Atalanta, Fiorentina, Milan e Lazio si giocano la possibilità di conquistare un trofeo, aspetto che a fine stagione può far comunque la differenza.

Con queste premesse è logico aspettarsi un ambiente su di giri. I numeri parlano di circa trentamila spettatori, non c’è propriamente il tutto esaurito ed anche in Curva Fiesole si nota qualche vuoto ma a parziale giustificazione bisogna sottolineare i prezzi non propriamente popolari delle curve: il problema è generalizzato, finché le società – soprattutto di Serie A – non verranno incontro alle esigenze dei loro tifosi, sarà dura veder tornare i nostri impianti pieni.

Non c’è altra medicina per arginare l’emorragia di spettatori, scordatevi la sicurezza personale, la scomodità dei seggiolini, la scarsa visibilità, questi sono aspetti importanti ma non fondamentali. Volete le famiglie allo stadio? Abbassate i prezzi dei biglietti, agevolate l’ingresso di bambini e ragazzi, introducete mini abbonamenti e dilazionate i pagamenti, in due parole semplificate l’acquisto ed abbassate i prezzi. Ad oggi si sta andando in direzione contraria.

Il clima fuori del Franchi è lo stesso di sempre, non si può dire a che a Firenze non esistano dei rituali ben delineati visto che ben prima del fischio del via dell’incontro, nei dintorni dello stadio ci sono già le varie compagnie di tutte le età e di ogni genere: si va dagli ultras con la classica birra tra le mani al fedelissimo tifoso che si presenta ai cancelli con disarmante anticipo avvolto nella sciarpa viola, si passa dal signore distinto con l’immancabile vessillo viola fino al turista che si vuol gustare una partita dell’ex campionato più bello del mondo. Questa volta mi imbatto in un ragazzo iraniano totalmente ignaro della lingua italiana e con qualche difficoltà con l’inglese che mi chiede aiuto per acquistare un ticket: lo guido fino alla biglietteria dove acquista un biglietto di Curva Fiesole, non oso pensare allo stupore nel trovarsi in un’ambiente particolare!

I laziali prendono d’assalto il “formaggino”, striscione Irriducibili in balaustra e qualche pezza a far da contorno, la gestualità di rito informa i pochi ignari che i rapporti tra viola e laziali non sono propriamente distesi.

Ad inizio partita la Curva Fiesole si colora con una bella sciarpata coadiuvata da bandiere e bandieroni, un paio di torce vengono accese mentre il gruppo “Quelli di sempre” propone una mini coreografia con bandierine e striscione a tema.

Sull’altro versante le bandiere sono le assolute protagoniste al momento dell’ingresso dei calciatori in campo, poi per qualche minuto i laziali prenderanno di mira la tifoseria viola e un po’ tutte le tifoserie toscane. La Curva Nord versione trasferta non delude e se i bandieroni vengono sventolati in maniera praticamente ossessiva, per quanto riguarda la voce i momenti di silenzio saranno pochi e ridotti. Buona l’organizzazione e buona la risposta di quelle persone che magari non sono propriamente all’interno del gruppo principale ma non si tirano indietro quando c’è da mettere in campo voce e colore.

Discreta anche la prova della Curva Fiesole che può contare sempre su un bel muro di persone, in questo caso quando c’è unità di intenti, il risultato è di quelli che val la pena sottolineare. Al 13° minuto vige la regola del ricordo di Davide Astori, lo stadio intero, laziali compresi, omaggia lo sfortunato ragazzo, poi dal settore ospite si alzano cori in ricordo di Gabriele Sandri e contro Spaccarotella.

Curva Fiesole che estrae dal cilindro un paio di striscioni per ricordare alcuni ultras scomparsi, per il resto il tifo si concentra sulla squadra ad esclusione di un paio di risposte, scontate, ai dirimpettai.

Mentre gli ospiti chiudono la prestazione con una sciarpata non troppo venuta bene, i viola applaudono l’ex Milan Badelj che non ha fatto mai mancare la propria vicinanza al compagno Davide Astori.

Valerio Poli