Faccio una dovuta premessa: la prestazione della Fiesole di questa sera è stata davvero di grande livello. Una delle migliori prove di tifo viola a cui io abbia assistito tra tutte le mie presenze al Franchi. Bella la coreografia (quando si dice fare le cose semplici ma farle bene), davvero notevole il sostegno vocale, emozionante rivedere torce e fumogeni a iosa e una sciarpata finale davvero perfetta.
Premessa assolutamente necessaria per contestualizzare ciò che mi appresto a scrivere.
Una serata del genere (dove peraltro anche il settore ospiti si è prodotto in un bella performance) è stata parzialmente rovinata da una scelta a mio modo di vedere “antipatica” fatta dalla società toscana: piazzare alcuni amplificatori che irroravano i cori della Fiesole nei pressi del settore ospiti. Delle vere e proprie casse in cui si sentivano addirittura le esortazioni dei lanciacori gigliati. Ora, mettendo la mano sul fuoco della totale inconsapevolezza da parte degli ultras di casa (anche perché mi rifiuto di credere che una Curva con cotanta storia alle spalle possa accettare o appoggiare una simile “americanata”, cosciente poi di prestare il proprio nome a sfottò e dicerie), mi chiedo cosa passi nella mente di chi ha simili pensate?
Non c’è una curvaiolo che potrebbe lodare una simile scelta. Il confronto canoro – dagli albori del movimento ultras a oggi – è fatto di organizzazione interna, coinvolgimento dei presenti, aggregazione, tamburi, megafoni, bandiere, sciarpe e quant’altro. E la spunta chi è più bravo, chi canta in maniera più potente e chi ha i cori o il materiale più originale. Oppure finisce in parità, con due Curve che magari offrono una grande prestazione (come capitato stasera al netto di tutto) o non riescono a farsi sentire per tutti i 90′. So che sto dicendo banalità per chiunque frequenti un settore popolare, ma fa davvero tristezza constatare come nei club contemporanei spesso non ci sia nemmeno una figura in grado di suggerire la giusta strada, di dire: “Ragazzi dai, così stiamo esagerando”.
La mia è una critica alla Fiorentina che può però esser estesa a tutte le altre società quando si parla di formazioni o gol urlati in maniera sguaiata dagli speaker, musiche imbarazzanti passate dagli altoparlanti del pre e post partita o assurdi sbandieratori apposti sotto ai settori tanto per dare una nota di pacchiano colore. Quindi nessuno si senta offeso ma davvero quanto visto (e sentito) al Franchi è stato di una tristezza e di un’antipatia unica. E speriamo che nessuno provi a emularlo anche se ormai non mi sorprenderebbe.
La bellezza di piazze come Firenze o Roma è quella di aver mantenuto – con i loro modi e i loro tempi – una certa genuinità e un buon attaccamento alla tradizione. Cercando sempre di esaltare il patrimonio costituito dal tifo. Ecco, questo ovviamente non vuol dire mai calpestare in maniera impropria gli avversari. Un po’ come per i biglietti a prezzi esorbitanti o le vessazioni cui si è costretti spesso ad assistere nei settori ospiti. Il confronto canoro lasciatelo nelle mani degli ultras, che sanno cosa fare. Questi spettacolini da NBA possono attecchire giusto in un particolare stadio italiano, dove la società ha ormai da tempo intentato una feroce lotta contro i propri ultras estirpandoli dei loro posti in Curva. E il risultato è sotto gli occhi di tutti!
A chi prende posto in uno stadio spesso e volentieri piacciono le cose semplici, magari pure pungenti. A chi va allo stadio fa sorridere lo striscione con cui la Fiesole sfotte il tifoso romanista che prima del match con il Leicester è incorso in un incidente sul motorino per offendere i supporter inglesi, o quello dei romanisti che nel 2001 – ironizzando sullo spostamento del match contro i viola a lunedì per motivi di ordine pubblico – si presentarono con il celebre “Semo tutti parrucchieri”. Piacciono anche i cori più beceri e quelli politicamente scorretti. Ma il tutto rimane sempre nel campo del confronto tra tifo organizzato. Se poi si ha la fortuna di avere uno stadio partecipativo, tanto di guadagnato! Altrimenti – passatemi il paragone – utilizzare simili mezzi è un po’ come fare concorrenza sleale.
Spero con tutto il cuore che la Fiorentina si ravveda e torni sui propri passi eliminando questo osceno amplificatore, che rientra di diritto tra le cinque peggiori cose viste e sentite in uno stadio italiano!
Sul tifo, come accennato, viola e romanisti sembrano davvero in grande spolvero per tutti i 90′. Da segnalare diversi striscioni della Fiesole per i diffidati. Nelle ultime settimane, infatti, sono arrivati e stanno arrivando altri Daspo per gli incidenti con gli interisti.
In campo la squadra di Italiano mette subito in cassaforte la gara andando dopo pochi minuti sul 2-0 (che sarà poi il risultato finale) rinfocolando la lotta per l’Europa League che a questo punto vede tre formazioni allo stesso punteggio.
Simone Meloni