A causa del ritardo del treno arrivo conseguentemente in ritardo in zona stadio, tuttavia posso percepire subito un clima “tipicamente calcistico” intorno allo Zaccheria, con tanti capannelli di tifosi fuori dai bar o nei pressi della curva, atmosfera quasi opposta al clima “tipicamente commerciale” a cui sono abituato in Bundesliga.

Mezz’ora prima del fischio d’inizio entro in tribuna, quasi in contemporanea con gli ospiti che stimo in una cinquantina con qualche pezza e bandierine al seguito. Convogliati nel settore blindato a loro dedicato, si compattano bene durante tutta la partita. Il loro sostegno sarà sostenuto per tutti i novanta minuti, anche se non hanno troppe possibilità di farsi sentire in questo stadio così rumoroso.

Le due curve di casa (anche questa è una cosa che non si vede quasi mai negli stadi della Bundesliga) si presentano all’inizio della partita in grandissima forma, soprattutto considerando l’incerta situazione del Foggia in classifica. Ho spesso la sensazione di percepire tangibilmente la volontà, da parte di tutto lo stadio e di tutta la città, di lottare insieme alla squadra per scongiurare la retrocessione.

È pur vero che non c’è sincronia nei cori, salve qualche rara eccezione, tuttavia è proprio in quei momenti che mi rendo conto di quanto forte sia l’impatto globale della tifoseria foggiana. Guardando con occhio esterno, la Curva Nord si presenta un po’ più compatta e colorata con una sciarpata e tante bandiere suggestive, ma anche la Curva Sud mi colpisce molto per le tante bandiere sempre in movimento, il grande striscione centrale e un sostegno vocale che non viene mai meno.

Sul campo la partita è combattuta e vive di grandi emozioni: gli ospiti sembrano squadra più organizzata, soprattutto nel primo tempo, però i padroni di casa lottano con determinazione e riescono a mantenere la partita in equilibrio fino all’intervallo.

Quando finalmente il Foggia segna il gol decisivo, pochi minuti prima del fischio finale, lo stadio esplode letteralmente: i cori sono cantati con più intensità, le bandiere sempre in movimento e viene accesa persino qualche torcia. Festa che in un certo qual modo si estende o si replica, se volete, anche dopo il triplice fischio finale, quando i giocatori abbracciano idealmente e ringraziano le due curve che continuano a cantare euforiche, alimentate dall’iniezione di fiducia per questo risultato e dalle montanti speranze di salvezza.

Anche i giocatori dello Spezia salutano la propria tifoseria, che ha fatto davvero di tutto per sostenere i propri beniamini, senza un solo minuto di riposo. Ho grande rispetto per chi viaggia tante ore per la squadra del cuore e non manca mai di incoraggiarla durante i novanta minuti, sopratutto in situazioni di così soverchiante minoranza numerica come oggi.

Dopo la partita, mentre mi incammino verso il centro città per mangiare qualcosa, fuori dallo stadio tutto ritorna pian piano alla normalità senza nessun problema di ordine pubblico. Contemporaneamente al cielo si levano cupi nuvoloni neri, però per il Foggia, almeno per oggi, il cielo è un po’ più sereno.

Testo di Jurgen De Meester
Foto di Jurgen De Meester e Pier Paolo Sacco

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