Ai media nostrani, soprattutto quelli di maggiore tiratura (che in verità è diminuita parecchio e si devono arrabbattare fra gossip squallido, allegare fumetti, dvd e mendicare contributi allo stato) piace dai tempi di Genoa-Siena riempirsi ricorrentemente la bocca con la “follia ultras”. Spesso e volentieri a sproposito oppure inerpicandosi in pindariche forzature facendo passare per tempeste anche quelle che si consumano in un bicchiere d’acqua. E c’è chi gli crede. Ed ovviamente dimenticano sempre di fare un passo indietro quando i giudici sentenziano il contrario dei loro strumentali processi mediatici.

Di tutte le volte  in cui, invece, i tifosi si rendono protagonisti di iniziative a scopo benefico, casualmente quegli stessi giornalisti che fino al giorno prima conoscevano improbabili trame nascoste nella più remota piazza italiana, non s’accorgono mai di niente. Sarà forse perché non utile al prototipo del mostro che sbattono solitamente in prima pagina e col quale tentano di alzare vendite al pari della polvere della disinformazione.

In ogni caso, e al netto di questa pochezza umana, dalle cronache locali emerge l’iniziativa della Curva Nord di Terni che, a sostegno dell’associazione “I Pagliacci” con cui da tempo collabora, ha contribuito a raccogliere fondi necessari all’acquisto di un Vein Viewer Vision 2. Tale dispositivo, dal valore di 13.000 €, permette di visualizzare più nitidamente, grazie alla tecnologia ad infrarossi, le vene nei bambini e nei neonati per diminuirne le sofferenze, allorquando sottoposti a terapie farmacologiche endovenose particolarmente invasive.

Alla raccolta hanno contribuito anche i gemellati di Caserta ed inoltre, nell’ambito della loro festa “Le notti della Fera”, hanno raccolto materiale didattico per sostenere l’attività con i bambini della stessa associazione “I pagliacci”.

Matteo Falcone.