Con il ritorno in un campionato professionistico come quello di Lega Pro, anche i gruppi ultras della curva Nord di San Benedetto hanno dovuto affrontare l’annosa questione se disertare le trasferte oppure decidere di sottoscrivere la TdT pur di poter ritornare a seguire la loro squadra in trasferta. Se inizialmente parevano aver accettato questa seconda ipotesi, nei giorni che precedono la loro trasferta a Forlì hanno invece visto applicare il famigerato art.9 ad un ragazzo del gruppo per cui la questione è stata nuovamente e completamente rimessa in discussione. Un comunicato firmato dagli “Ultras Samb” è stato emesso nell’immediata vigilia della gara, per comunicare la decisione e le motivazioni che hanno portato alla sospensione di ogni attività di gruppo per le trasferte, laddove la loro presenza sarà garantita solo quando non sarà necessaria la tessera.

Avendo già richiesto l’accredito per Forlì-Samb, decido ugualmente di recarmi al “Morgagni”, non fosse altro per il piacere di salutare qualche amico rossoblu conosciuto in precedenza. Oltretutto sul sito della squadra marchigiana, fanno sapere di aver venduto 250 biglietti per il settore ospite quindi, pur in assenza del gruppo principale del tifo sambenedettese, il numero resta di tutto rispetto.

La squadra locale, ritornata come tante altre in Lega Pro grazie al ripescaggio, si trova nei bassi fondi della classifica e perciò anche il pubblico è relativamente scarso. Onestamente i Galletti non mi evocano alcun ricordo positivo di tifo, né in casa e né in trasferta e anche quest’oggi, nel settore dei distinti, dietro le pezze “Vecchia guardia” e “Orgoglio biancorosso”, saranno circa in una ventina a sostenere la loro squadra.
Di fronte, nel settore coperto, c’è lo striscione dei “Rabbiosi Forlì” che fino a qualche anno, almeno fra le mura amiche, fa si poteva vedere spesso intento ad organizzare il tifo assieme agli altri ed invece adesso paiono aver preso una strada separata.

Al fischio d’inizio, dal settore occupato dai rossoblu, il primo coro è per ricordare Massimo Cioffi, così come avviene in tutte le partite della Samb, in casa e trasferta, con i presenti che, in segno di solidarietà verso chi non ha potuto o voluto esserci, appendono gli striscioni al contrario. A dirigere il tifo ci pensano i ragazzi di “Vecchia Guardia” e “Allegra brigata” i quali,  malgrado qualche anno e qualche capello bianco in più rispetto ai giovani ultras, non hanno perso quello spirito di aggregazione e quella goliardia che, unitamente ad una passione smisurata nei confronti della loro squadra, hanno permesso di restare a galla malgrado tutte le delusioni, fino a ritornare oggi in categorie senza dubbio a loro più consone.

Nel settore ospiti, malgrado le tante assenze forzate, ci sono un paio di due aste molto significativi che rispecchiano appieno l’animo di questa tifoseria: uno è “Di padre in figlio”, l’altro “Te vuje troppe bè”, sintomatici della passione trasmessa geneticamente e più forte di ogni tessera e di ogni restrizione.

La partita in campo vede la squadra ospite portarsi in vantaggio, in virtù di un divario tecnico che pende evidentemente a vantaggio dei Marchigiani. Il Forlì non riesce a reggere l’urto dell’attacco avversario, e dal settore ospite si alza forte il sostegno con un ritornello che coinvolge tutti: “E la mia vita è, sempre insieme a te…” Poco o nulla dal pubblico di casa invece: con la squadra in svantaggio, inizia a sentirsi qualche coro di contestazione nei confronti di giocatori e dirigenza che lascia intuire nel loro caso, anche per quest’anno, un campionato molto impegnativo e in cui salvarsi sarà un’impresa.

Al 90esimo sono solo gli ospiti a festeggiare, con i giocatori che si portano sotto il settore ospite per ringraziarli della loro presenza e del loro sostegno, con il mister Ottavio Palladini in testa, anche se sembra sempre una vittoria a metà quando la si può celebrare solo con una parte del proprio tifo.

Gilberto Poggi.