Abbiamo spiegato tantissime volte il senso della nostra “Rassegna Stampa”, lo stesso che si può rileggere in apertura della sezione omonima del nostro sito.

Difficile essere ovunque, difficile avere ovunque fonti di prima mano per confutare ogni singola notizia che appare sulla stampa non specializzata e spesso pregiudizievole. Spesso e volentieri il lettore medio italiano, quello abituato a leggere solo il titolo, arriva persino ad accusare noi per notizie non veritiere, senza nemmeno avvedersi della fonte esterna da cui le riprendiamo, citata sempre in ogni articolo.

Fortunatamente ci sono anche quelli che colgono appieno il senso e piuttosto che spendersi in polemiche assurde, ci aiutano a far chiarezza sulle inesattezze che di volta in volta i giornali italiani possono scrivere sul mondo del tifo.

Nello specifico, avevamo pubblicato qualche giorno fa, ovviamente ripresa da un sito terzo, la notizia dell’annullamento del daspo ad un tifoso del Formia. Il tifoso in questione era stato diffidato a seguito dell’aggressione al tecnico del Formia lo scorso ottobre.

L’unico effetto su quel provvedimento, apprendiamo, riguarda la sospensione dell’obbligo di firma che non è più in vigore, ma il daspo resta tuttora valido, seppur ci siano concrete speranze che possa essere annullato nel processo a suo carico, ancora in corso. Allo stato attuale dunque, va da sé che pur non avendo più l’obbligo di andare a firmare in caserma ogni qual volta giochi la sua squadra, non può però di certo tornare allo stadio come riportato nell’articolo in questione.

Grazie del chiarimento a chi s’è preso la briga di contattarci da Formia, restiamo come sempre a disposizione di chiunque per ulteriori commenti su questo o su qualsiasi altro articoli da noi riportato, tanto da fonti terze che prodotto di nostra mano.