Dopo un avvio incerto, Bologna ospita gara 3 di questa serie di semifinali di Serie A2. In svantaggio di due partite a zero, la Fortitudo non ha più altre possibilità e deve obbligatoriamente vincere per tentare di raddrizzare la sorte e raggiungere quell’ambita finale che mette in palio il tanto agognato ritorno in Serie A.

Sa di dover e poter giocare un ruolo cruciale anche la tifoseria fortitudina e per l’occasione, come già successo altre volte in passato, il passaparola invita tutti ad affollare il PalaDozza con maglie blu in Curva Schull e Curva Calori e maglie bianche in Tribuna e nei Distinti, così da creare una sorta di coreografia permanente e fornire alla squadra un appiglio anche visivo, oltre quello puramente vocale.

All’inizio della partita, scende lentamente il tradizionale copricurva della Fossa dei Leoni che poi risale per lasciare spazio ad un altro copricurva più piccolo, sagomato con la F scudata e l’aquila, accompagnato da due striscioni: “NELLA BUONA SORTE E NELLE AVVERSITÀ NELLE GIOIE E NELLE DIFFICOLTÀ” esposto nella parte alta; in basso invece, viene esposto “SE TU CI SARAI IO CI SARÒ” con tante sciarpe tutte intorno.

Come sempre tifo assordante con pochi attimi di fisiologica pausa, giusto il tempo di riprendere fiato. Fra i tanti cori, non mancano ovviamente riferimenti al vetriolo all’altra sponda di Bologna mentre la partita sul parquet, dove le due squadre si danno battaglia fino alla fine, viene risolta a pochi secondi dal termine del tempo supplementare, quando la Fortitudo trova il canestro che le permette di vincere di un punto ed è inutile dire quanto questo mandi su di giri il popolo biancoblu. Una gratifica meritatissima per quanto hanno speso sugli spalti.

Da Cremona giungono infine circa 50 tifosi rappresentati dalla pezza “GUIDATI DAL PROSECCO” e da qualche bandiera. Per la maggior parte di giovane età, sono armati di un tamburo e qualche trombetta ma sentire i loro cori è praticamente impossibile, in un palazzetto oggi in stato di grazia. Qualche attimo di tensione a fine partita, sia all’interno che all’esterno dell’impianto, ma che resta limitato ad offese verbali con il servizio d’ordine che impedisce qualsiasi recrudescenza.

Luigi Bisio