La Fortitudo dopo un anno travagliato figlio di diversi problemi societari, si ritrova in A2 giocoforza costretta a puntare ad un ritorno immediato nella massima serie, anche se si profila un campionato tanto difficile quanto lungo, play off compresi, in cui si ritroverà costretta a misurare il proprio blasone – e tante volte il blasone non basta – con squadre di categoria come Pistoia, Udine e Forlì date per favorite alla vigilia o altre ancora come Cento che, dopo un inizio sorprendente, si ritrovano a recitare il ruolo di outsider.

Il PalaDozza che fino alla scorsa stagione risultava sempre tutto esaurito nei suoi 5.500 posti circa, e con la Fossa dei Leoni vero sesto uomo in campo, da questa stagione risulta più accessibile e trovare un biglietto è un po’ più semplice del recente passato. Oggi al palazzo arriva il fanalino di coda Rimini e sono circa 4.000 i tifosi presenti, con la Curva Schull, feudo della Fossa, con pochissimi spazi vuoti. Il tifo è sempre sui soliti, massimi picchi di intensità e raggiunge il suo acme specialmente nella sciarpata che è impressionante tanto quanto il coro con le braccia che ondeggiano a destra, sinistra, ecc. La partecipazione continua e massiccia viene ripagata da una partita in campo che finisce a netto appannaggio della Fortitudo, quasi sempre in vantaggio e senza che mai Rimini sia riuscito a metterla in difficolta, come il largo margine di 15 punti rispecchia ampiamente. A fine gara, oltre ai soliti festeggiamenti si canta in tono canzonatorio anche un “Romagna mia”.

Venendo proprio agli ospiti romagnoli, ottima la loro presenza che si aggira attorno alle 300 unità con l’arrivo dello zoccolo duro a ridosso della palla a due che si fa subito sentire con cori di sfottò. Saranno pure ultimi in classifica ma per tutto l’incontro tifano senza mai un attimo di sosta. Battimani, tanti cori ed una partecipazione alla gara molto intensa, per quanto è chiaro che, per l’angolo di palazzetto in cui sono infilati gli ospiti e per la disparità numerica, farsi sentire non sia sempre così agevole. Comunque bella prova la loro.

Luigi Bisio