Empoli-Palermo è partita che riveste un certo interesse per l’aspetto prettamente sportivo, le due squadre sono invischiate nella lotta per non retrocedere e a questo punto del campionato una sconfitta potrebbe peggiorare, e non di poco, la situazione. Se non un vero e proprio scontro decisivo, si può parlare comunque di un incontro che vale doppio, perché il Palermo con una eventuale vittoria si potrebbe rilanciare e viceversa l’Empoli con i tre punti potrebbe tirare un po’ il fiato ed affondare quasi definitivamente gli avversari. Siamo a gennaio ma la posta in palio è di quelle che contano.

Gennaio notoriamente è anche il mese del freddo, perciò questo anticipo che si gioca alle ore 18 non è proprio il massimo, visto che un po’ ovunque l’Italia è sotto una morsa di gelo ed anche ad Empoli la colonnina del mercurio non arriva ai fatidici zero gradi.

Ormai è una notizia-non notizia, la battaglia sugli orari è ormai morta e sepolta, resto in attesa dello sbarco dei magnati cinesi nel nostro calcio per sconvolgere ancora di più il palinsesto sportivo con partite che si giocheranno a beneficio degli spettatori del Sol Levante. Volete giocatori di livello internazionale? Volete primeggiare nelle coppe europee? Volete tornare con le quattro squadre in Champions League? Piegatevi al volere di lor signori, questo è il prezzo da pagare!

Serata gelida e pubblico che ovviamente non può essere quello delle grandi occasioni, nonostante questo la Maratona risponde bene, la parte inferiore, regno dei Desperados, conta pochissimi posti vuoti, mentre nell’anello superiore qualche vuoto in più è visibile.

Ottima la presenza degli ospiti. Gli ultras rosanero fanno il loro ingresso sui gradoni del Carlo Castellani con un discreto anticipo, il tempo di appendere qualche pezza nel settore che fanno gruppo e chiamano a raccolta il resto dei presenti, che sembrano proprio ben propensi a seguire le indicazioni del nocciolo duro della tifoseria.

Ad inizio partita nel settore c’è un bello sventolio di bandiere e bandieroni, i palermitani si dimostrano fin dalle prime battute particolarmente colorati, ma anche a livello vocale certamente non deludono le aspettative. Tanti cori per la squadra e per la città, le tematiche sono essenzialmente queste due, se escludiamo un coro per i diffidati. Poi i presenti si concentrano sula partita e sulla prestazione in campo dei propri giocatori. Il tifo è piuttosto continuo, poche le pause e mai troppo prolungate, un paio di lanciacori si danno da fare per coordinare il tifo e la risposta dei presenti è sempre buona. Il gruppo resta sempre compatto, sono pochi i tifosi rosanero che si estraniano dal sostegno e seguono diligentemente la partita, visivamente la cosa risulta positiva come simpatica è la scelta di qualche coraggioso di seguire la partita a torso nudo: davvero da non invidiare!

Gli empolesi accolgono le squadre in campo con qualche bandierone, poi il tifo si trascina per tutta la partita con qualche pausa e con qualche bel coro. C’è da dire che, in questa serata, lo zoccolo duro della Maratona è aiutato ben poco dal resto degli spettatori. Anche per gli ultras azzurri tanti cori per la squadra e qualcuno per i diffidati, per il resto l’importanza della posta in palio rende il tifo piuttosto monotematico.

Del resto sul terreno di gioco il risultato di parità vige per buona parte dell’incontro, le emozioni sono assai rare e per sbloccare la situazione serve un calcio di rigore realizzato da Maccarone. Il finale di gara è più emozionante, con il Palermo alla disperata ricerca del gol e l’Empoli che si difende alla meglio.

Al triplice fischio del direttore di gara la festa è tutta di marca azzurra, ma anche i giocatori ospiti ricevono i giusti applausi dai loro tifosi: in effetti impegno ed abnegazione non sono mancati.

Tra le due tifoserie reciproca indifferenza ed in ultimo da segnalare la presenza degli amici del Pflaz Inferno Kaiserslautern ed una pezza romanista tra le file rosanero. Ad essere pignoli ho notato pure un paio di sciarpe padovane ma in questo caso non ho notato traccia di drappi “ufficiali”.

Valerio Poli.